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ANONIMO.

Senza titolo (Veduta dei quattro Mori in Livorno).

600,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico (Rosignano Solvay, Italia)

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ANONIMO.
Soggetto
Vedutistica italiana - (Toscana, Livorno)

Descrizione

Acquarello su carta, 1830 circa, cm 16,8 x 19,8 (il foglio), gli angoli sono stondati. Raffinato acquarello dai colori tenui, con alcune figure (spicca una donna in abito violetto) intorno al celebre gruppo scultoreo giocato tra i verdi dei mori e il bianco della statua del granduca Ferdinando I che li sormonta; un insieme di imbarcazioni a vela sulla sinistra del foglio, alle quali il Granduca sembra guardare con fiera ammirazione. Sul finire del XVI secolo, per volontà di Francesco I de' Medici, furono avviati i primi lavori per la realizzazione della nuova città fortificata di Livorno, secondo il progetto dell'architetto Bernardo Buontalenti. Fu tuttavia Ferdinando I, salito al potere nel 1587, a dare maggior impulso al colossale cantiere, tanto da essere considerato il vero fondatore della città. Per celebrare questa impresa, e i trionfi riportati contro i pirati barbareschi dall'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, il granduca Ferdinando I fece erigere un monumento in suo onore davanti alla piccola darsena che fece scavare sul finire del Cinquecento per ampliare il porto; il gruppo scultoreo, posto nei pressi della possente cinta muraria, avrebbe così attestato l'autorità granducale agli occhi dei numerosi viaggiatori che avrebbero fatto scalo a Livorno. La statua del granduca fu commissionata allo scultore Giovani Bandini, che la realizzò a Carrara a partire dl 1595, per essere quindi trasportata per mare a Livorno nel 1601. Tuttavia l'imponente monumento restò ai margini della piazza della darsena per ben sedici anni, fino al 1617, quando fu innalzato su un piedistallo, alla presenza di Cosimo II de' Medici, succeduto al padre Ferdinando I nel 1609. Successivamente, nel 1621, fu dato incarico a Pietro Tacca di completare l'opera di Bandini con l'aggiunta, alla base del piedistallo, di quattro mori incatenati, che lo scultore portò a termine in più riprese, tra il 1623 e 1626. Un allievo del Tacca, Taddeo di Michele, eseguì un gruppo di trofei barbareschi che furono collocati intorno alla statua di Ferdinando: quattro mori in bronzo incatenati alla base di un alto piedistallo, sopra il quale si innalza la statua del medesimo granduca Ferdinando I, che è rappresentato con l'uniforme dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, l'istituzione militare fondata da Cosimo I de' Medici per combattere gli ottomani e la pirateria nel Mediterraneo. Il monumento avrebbe dovuto essere completato da due fontane con mostri marini, realizzate dal Tacca intorno agli anni Trenta del Seicento, che però non giunsero mai a Livorno, ma furono poste in Piazza della Santissima Annunziata a Firenze. Nell'Ottocento, tramonta l'ipotesi di trasferire il gruppo scultoreo in Piazza Grande, il monumento fu solamente arretrato al centro della piazza antistante la darsena del porto. Passepartout che segue il movimento smussato del foglio, con alta filettatura in celeste, rifinita da più sottili filettature in marrone. Buono stato di conservazione. .