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Gravures

LOVISA Domenico

Veduta della Chiesa Ducale di S. Marco

1717

400,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italie)

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Détails

Année
1717
Format
490 X 345
Graveurs
LOVISA Domenico

Description

Acquaforte, 1717 circa, firmata in lastra in basso a destra. Veduta di Venezia tratta da ' Il Gran Teatro di Venezia ovvero raccolta delle principali vedute e pitture che in essa si contengono diviso in due tomi ' pubblicato per la prima volta nel 1717 circa da Domenic Lovisa, editore in Venezia nella prima metà del XVIII secolo. Composta di 120 incisioni, l’opera riproduce particolari della città e lavori dei maggiori artisti veneziani. “Domenico Lovisa, che aveva bottega in Rialto. Lovisa pubblicò, nel 1715, un manifesto per divulgare l'iniziativa e trovare gli associati, e si rivolse al doge per chiedere "il benigno privileggio per anni venti acciò non venga coll'inferiori ristampe deturpata". Benché, secondo Gallo (1941), la domanda non fosse stata accolta (le tavole, infatti, sono prive della sigla C. P. E.S., Cum Privilegio Excellentissimi Senatus) l'opera venne pubblicata per la prima volta - senza data - molto probabilmente nel 1717. La prima edizione porta il titolo ' Il Gran Teatro di Venezia ovvero raccolta delle principali vedute e pitture che in essa si contengono diviso in due tomi. La Raccolta comprende 122 tavole, come risulta dagli indici contenuti nel primo tomo. Quest'ultimo si compone di 57 vedute di Venezia che furono incise da Filippo Vasconi, Giuseppe Valeriani, Carlo e Andrea Zucchi e da un anonimo intagliatore che siglava le tavole con le iniziali S. F. Va peraltro precisato che molte vedute non portano alcuna firma. Il secondo tomo, comprendente 65 tavole, contiene una serie di riproduzioni di dipinti, specialmente del Veronese, del Tintoretto e di Palma il Giovane, la cui traduzione incisoria spetta per lo più a Domenico Rossetti e ad Andrea Zucchi su disegni di Silvestro Manaigo e del giovane Giambattista Tiepolo. La seconda edizione apparve nel 1720 con il nuovo titolo ' Il Gran Teatro delle pitture e prospettive di Venezia in due tomi diviso. Segue il Tomo primo. Nel quale si contengono le principale pitture pubbliche di questa città nobilissima disegnate e intagliate da eccellenti professori con l'indice nel principio e con l'esposizione delle medesime cavata dalla miniera della Pittura di Marco Boschini. In Venezia MDCCXX appresso Domenico Lovisa con licenza dei Superiori e privilegio. Indi il ' Tomo secondo nel quale si contengono le prospettive delle fabbriche principali di questa Città nobilissima e dell'isole circonvicine dissegnate e intagliate da eccellenti professori. Le raccolte contengono un numero variabile di tavole. Secondo Calabi la silloge più completa comprenderebbe 57 tavole da dipinti e 66 tavole con vedute prospettiche. Un'ulteriore edizione venne pubblicata dal Viero, il quale aggiunse sulle lastre l'iscrizione ' Appo T. Viero Venezia. Scriveva Pignatti (1968); «Pur trattandosi spesso di rielaborazioni del Carlevarijs, le stampe edite dal Lovisa si distinguono per una notevole vivacità realistica, specie negli aggruppamenti di macchiette, che hanno parte notevole nell'insieme. e per una piacevole luminosità. Il punto di vista uniforme. centrale e rialzato, tradisce l'uso sistematico della camera ottica: l'elaborazione formale varia nelle mani dci diversi disegnatori e incisori [.]»” (cfr. D. Succi, ' Da Carlevarijs a Tiepolo: incisori veneti e friulani del '700, p. 230). Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, priva di filigrana, con ampi margini, tracce di piega centrale verticale, leggere bruniture nei margini, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Bibliografia D. Succi, ' Da Carlevarijs a Tiepolo: incisori veneti e friulani del '700, pp. 230-234. Etching, ca. 1717, signed in plate at lower right. View of Venice taken from ' Il Gran Teatro di Venezia ovvero raccolta delle principali vedute e pitture che si contengono in essa, first published about 1717 by Domenico Lovisa, publisher in Venice in the first half of the 18th century. Consisting of 122 engravings, the work reproduces details of the city and works by major Venetian artists. “Domenico Lovisa, who had a workshop in Rialto. Lovisa published, in 1715, a manifesto to publicize the initiative and find associates, and appealed to the doge to ask for "il benigno privileggio per anni venti acciò non venga coll'inferiori ristampe deturpata". Although, according to Gallo (1941), the request was not granted (the plates, in fact, lack the initials ' C. P. E.S., Cum Privilegio Excellentissimi Senatus) the work was first published -undated- most likely in 1717. ' The first edition bears the title ' Il Gran Teatro di Venezia ovvero raccolta delle principali vedute e pitture che si contengono in essa. ' The Collection includes 122 plates, as can be seen from the indexes contained in the first tome. The latter consists of 57 views of Venice that were engraved by Filippo Vasconi, Giuseppe Valeriani, Carlo and Andrea Zucchi and an anonymous engraver who initialed the plates with the initials S. F. It should also be pointed out that many views bear no signature. The second tome, comprising 65 plates, contains a series of reproductions of paintings, especially by Veronese, Tintoretto and Palma il Giovane, the engraving translation of which is mostly the responsibility of Domenico Rossetti and Andrea Zucchi from drawings by Silvestro Manaigo and the young Giambattista Tiepolo. The second edition appeared in 1720 with the new title ' Il Gran Teatro delle pitture e prospettive di Venezia in due tomi diviso. Segue il Tomo primo. Nel quale si contengono le principale pitture pubbliche di questa città nobilissima disegnate e intagliate da eccellenti professori con l'indice nel principio e con l'esposizione delle medesime cavata dalla miniera della Pittura di Marco Boschini. In Venezia MDCCXX appresso Domenico Lovisa con licenza dei Superiori e privilegio. And ' Tomo secondo nel quale si contengono le prospettive delle fabbriche principali di questa Città nobilissima e dell'isole circonvicine dissegnate e intagliate da eccellenti professori. ' The collections contain a variable number of plates. According to Calabi, the most complete sylloge would include 57 plates from paintings and 66 plates with perspective views. A further edition was published by Viero, who added on the plates the inscription ' Appo T. Viero Venice. ' Pignatti (1968) wrote; “Although often reworkings of the Carlevarijs, the prints published by Lovisa are distinguished by a remarkable realistic vividness, especially in the clusters of speckles, which have a notable part in the whole. and by a pleasant luminosity. The uniform point of view, central and elevated, betrays the systematic use of the camera ottica: the formal elaboration varies in the hands dci different draftsmen and engravers [.]“” ' (cf. D. Succi, Da Carlevarijs a Tiepolo: incisori veneti e friulani del '700, p. 230). Magnificent proof, printed on contemporary laid paper without watermark, with wide margins, traces of central vertical crease, slight browning in the margins, overall in very good condition. Bibliografia D. Succi, ' Da Carlevarijs a Tiepolo: incisori veneti e friulani del '700, pp. 230-234. Cfr.
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