Detalles
Autor
MICHETTI Francesco Paolo -
Materia
Pittura napoletana-Francesco Paolo, Michetti-Napoli-Francavilla-Autografo
Descripción
Cartolina illustrata (mm 140×90) manoscritta a inchiostro nero al recto-verso, 4 righi. Viaggiata, doppio francobollo e timbri, postalizzata da Francavilla al Mare il 3/04/1926. Molto rara. «Caro Ciccillo vi ricambiamo gli auguri di bene! Pasqua 1926». Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria, 2 ottobre 1851 – Francavilla al Mare, 5 marzo 1929) è stato un pittore, fotografo e politico italiano. Si diplomò presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo, con Edoardo Dalbono, del maestro Domenico Morelli, di cui inizialmente imitò il naturalismo e il realismo visionario: giovane promettente, la sua opera fu subito notata anche da Filippo Palizzi, suo conterraneo, che in quegli anni viveva a Napoli. Michetti ebbe tre figli, tra questi Giorgio diventerà un Asso dell’aviazione italiana durante la Prima Guerra Mondiale. L’Abruzzo rurale, con la sua natura ancora incontaminata, fu sempre la sua fonte di ispirazione principale. Nel 1872 e poi nel 1875 espose le sue opere al Salon di Parigi, raggiunse la definitiva fama internazionale, nel 1877, quando espose a Napoli l’eclatante tela del Corpus Domini (acquistata dall’imperatore Guglielmo II di Germania). Tale dipinto, tra i capolavori più celebri di tutto il panorama ottocentesco italiano. Nel 1888, riferendosi alla geniale e rivoluzionaria opera del Michetti, Gabriele D’Annunzio scrisse: «E il Corpus Domini era per tutti noi, cercatori irrequieti di un’arte nuova, il Verbo dipinto; era, nella nostra chiesa, l’immagine delle immagini».<BR><BR>La sua fama si consolidò con le opere successive: Il Voto (1883, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), ispirata alla festa di san Pantaleone a Miglianico, Lungo il fiume paterno o Il dileggio (1888, Chieti, Museo Palazzo de’ Mayo) e La figlia di Iorio (1895, Pescara, Biblioteca Provinciale). Nel 1898 partecipò alla Esposizione generale italiana. Come molti pittori dell’epoca, fin dal 1871 Michetti si era anche interessato alla fotografia, inizialmente solo come procedimento per lo studio dal vero dei soggetti dei suoi quadri, poi anche come nuovo ed autonomo mezzo espressivo, valendosi anche di interventi grafici diretti sulle stesse matrici fotografiche. Agli inizi del ‘900 attorno a lui si creò il Cenacolo michettiano nel convento di S. Maria di Gesù a Francavilla, a cui partecipavano i maggiori artisti abruzzesi dell’epoca, tra i quali Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Tosti. Vittorio Emanuele III, nel 1909 lo nominò Senatore del regno.