Cartoline postali autografe firmate, invio “amoroso” a destinataria sconosciuta, ma certamente una collega del “re dei baritoni, il baritono dei re”.

Due fotocartoline manoscritte ai versi a inchiostro marrone, 39 righi complessivi oltre la firma. 1. Ritratto in b.n. del baritono con il nome in cirillico. Undivided back di produzione russa, cm 9×14 ca., primi ‘900 2. Ritr. a colori, costume di scena “Guglielmo Tell” con didascalia in inglese. Undivided back, cm 9×14 ca., primi ‘90.0 Tracce d’uso, piega all’angolo inferiore sinistro, piccole mancanze marginali.«Non canterò a Perugia. Non canterò di certo. Altrimenti sarebbe stata lei la Desdemona […] In maggio verrò a Milano per ricantare qualche disco nella Gramophone (canteremo qualche duetto?) non vedo l’ora di rivederla. Sono certo che lei mi dimentica ma in ogni momento io penso sempre a lei […] Non le scrivo spesso per non essere importuno, ma il mio cuore è con lei. Non creda sia una frase banale […]». Mattia Battistini (Roma 1856 – Collebaccaro, Rieti 1928) è stato un baritono italiano di fama internazionale. Ultimo esponente dell’arte italiana del bel canto, fu anche il maggiore baritono del sec. XIX. Il suo repertorio era indiscutibilmente fra i più estesi, comprende circa cento opere e un numero incalcolabile di composizioni da camera. Durò in carriera fino a 70 anni (1927) grazie ad una tecnica considerata prodigiosa e ad una invidiabile intelligenza artistica.