Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Autógrafos

SCOPPETTA Pietro [Amalfi 1863 – Napoli 1920] -

Due cartoline autografe firmate.

60,00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

Autor
SCOPPETTA Pietro [Amalfi 1863 – Napoli 1920] -
Materia
Pietro Scoppetta- Napoli-Autografo

Descripción

1. Cartolina viaggiata raffigurante l’opera di Pietro Scoppetta Bluette. Milano, Bestetti e Tumminelli, mm 90×14, francobollo e timbro, postalizzata il 1/3/1919 e indirizzata alla nipote Ester Scoppetta, Collegio delle figlie della Carità”, firmata a inchiostro nero “zio Pietro”. Tracce d’uso e incrinatura. 2. Cartolina postale non viaggiata, raffigurante il ritratto di Pietro Scoppetta opera di Edoardo Delbono. Al verso con inchiostro seppia “al Commendatore Achille Macchia in omaggio” segue firma autografa. In buone condizioni. Pietro Scoppetta (Amalfi, 15 febbraio 1863 – Napoli, 10 febbraio 1920) Pittore e illustratore. Dipinse, con pastose gamme cromatiche, ritratti, scene di genere e paesaggi dai toni aneddotici maturando, solo dopo il soggiorno a Parigi (1900-12), lo stile più fluido e immediato che gli diede notorietà. Lavorò anche come illustratore per le riviste La Cronaca partenopea, La tavola rotonda (edizioni Bideri) e Illustrazione Italiana. Visse nella Napoli della Belle Époque, con gli eleganti luoghi di aggregazione culturale quali il café-chantant Salone Margherita e il Caffè Gambrinus, che divennero presto punti di riferimento della vita napoletana. Proprio il Gambrinus gli fornì un’importante occasione di mostrare le proprie capacità, quando nel periodo 1889-1890 fu chiamato ad affrescarne le volte con altri pittori di punta dell’ambiente dell’epoca: Luca Postiglione, Vincenzo Volpe, Edoardo Matania, Attilio Pratella, Giuseppe Casciaro, Vincenzo Migliaro, Vincenzo Irolli… Alla sua morte la Biennale di Venezia del 1920 gli dedicò una sala personale dove furono esposti trentacinque dipinti. Sue opere sono conservate nella Pinacoteca di Capodimonte.
Logo Maremagnum es