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Autógrafos

REITER Virginia [Modena 1862-ivi 1937] Attrice teatrale italiana.

Fotografia con firma autografa e invio a Emanuele Vaccaro s.d. (1914 ca.).

130,00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italia)

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Detalles

Autor
REITER Virginia [Modena 1862-ivi 1937] Attrice teatrale italiana.
Materia
Virginia Reiter, Teatro, Attrici

Descripción

Fotografia originale ai sali d’argento, montata su supporto in cartoncino marrone, mm 163×113(fotografia), mm 262×224 (supporto). Eccetto lievi tracce d’uso al supporto fotografia in buone condizioni. Rara. Virginia Reiter (all’anagrafe Reiterer) [Modena 1862-ivi 1937]. Figura di primo piano del teatro italiano tra Ottocento e Novecento Esordì con la compagnia drammatica di Giovanni Emanuel nel 1886. Nel 1893, scritturata come prima attrice nella compagnia Virgilio Talli – Enrico Reinach, ebbe l’occasione di confrontarsi, accanto al consueto repertorio, anche con alcune pochades francesi che confermarono un’identità attoriale duttile e versatile anche nel genere comico e brillante. Nel 1895, fu prima attrice nella compagnia Flavio Andò – Claudio Leigheb, primo attor giovane Luigi Carini, con il quale l’attrice iniziò allora un lungo sodalizio: La lupa di Giovanni Verga (prima assoluta), Casa paterna di Hermann Sudermann, L’infedele di Roberto Bracco. Dal 1900 al 1903 fu socia di Francesco Pasta. Con Carini fu protagonista nel 1900 di Madame Sans-Gêne di Victorien Sardou ed Émile Moreau a Napoli, che resterà una delle specialità dell’attrice, accanto a un repertorio in larga misura francese già da lei frequentato, ma che comprendeva anche I mariti di Achille Torelli, Messalina di Pietro Cossa, La fine dell’amore di Bracco. Dal 1903 al 1906 Virginia Reiter fece compagnia a sé, affidando però la direzione a Giuseppe Pietriboni, con Luigi Carini come primo attore e con Ugo Piperno e Antonio Gandusio. Nel 1915 si trasferì a Firenze. Dopo alcuni periodi di pausa nel 1920 si ritirò definitivamente dalle scene con una tournée di 100 giorni. Nel 1925 si trasferì a Modena. Attrice dotata di esuberanti talenti naturali (una voce estesa, duttile e un po’ metallica, il volto di una plasticità e di una mobilità capaci di realizzare sorprendenti metamorfosi, un fisico non perfetto, ma florido e potente nella sua forza seduttiva), Virginia Reiter si inserì, in modo personale ma senza violente rotture, all’interno della tradizione del teatro italiano di fine Ottocento.
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