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20 novembre 2025

Kruso Art Asta 115: tesori di carta, libri rari e autografi da collezione

Libri antichi, autografi e opere d’arte su carta all’Asta 115 di Kruso Art: rarità da collezione firmate Braun, Leopardi, Chagall, de Chirico e Klimt.

L'asta 115 di Kruso Art, dedicata ai libri antichi, ai documenti autografi e al collezionismo cartaceo, presenta un numero di lotti selezionatissimi.

Spiccano i sei tomi del Civitates Orbis Terrarum di Georg Braun e Frans Hogenberg

(lotto 56, stima 72.000 – 85.000 €), noto anche come “Teatro delle Città del Mondo”, ossia il più noto tra i primi atlanti delle città. Edito per la prima volta a Colonia tra il 1572 e il 1617, in latino, contiene una straordinaria e ricca raccolta di incisioni su rame. È un’opera che, a distanza di cinquecento anni, ci racconta attraverso immagini affascinanti il nostro passato. Il valore commerciale e le potenzialità come bene da investimento di quest’opera molto rara e in ottime condizioni sono superati dal suo fascino, dalla sua maestosità e dalla bellezza delle sue tavole.

Tra le altre rarità in asta in questo segmento, indichiamo le due prime edizioni bolognesi delle Canzoni e dei Versi di Giacomo Leopardi (lotto 39, stima 8.500 - 10.000 €), rilegate ab origine in un unico volume.

Tra le opere importanti indichiamo Insectes recueillis en Afrique et en Amerique di Palisot de Beauvois (lotto 45, stima 4.500 - 5.800 €), un caposaldo dell'entomologia con preziose tavole colorate, realizzato tra il 1786 e il 1797.

Riferendoci a tempi più recenti, segnaliamo i due volumi di Marc Chagall e Jean de La Fontaine Fables del 1952 (lotto 67, stima 13.000 - 16.000 €) e Hebdomeros di Giorgio de Chirico del 1972 (lotto 70, stima 500 – 600 €), con copertina originale che riproduce al piatto anteriore una litografia di de Chirico firmata. L'insieme è racchiuso in una custodia rigida in seta blu con titolo in oro al dorso.

Segnaliamo inoltre una lettera di Giacomo Puccini (lotto 17, stima 700 - 1.000 €), nella quale il compositore prende atto della rappresentazione abusiva di una sua opera, una lettera di Benito Mussolini (lotto 20, stima 5.500 - 7.500 €), in cui egli destituisce un ministro con un semplice messaggio manoscritto, e una cartolina autografata dal maestro della Secessione Gustav Klimt (lotto 19, stima 3.800 - 4.800 €).

 

INFO UTILI

20 novembre 2025

Orario di inizio: 15:00 CET

L'asta si terrà in presenza presso Palazzo Largo Augusto - Largo Augusto, 1/A, ang. Via Verziere, 13, Milano.

L'esposizione di una selezione dei lotti sarà visitabile il 18 e il 19 novembre dalle 10:00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18:00 CET, mentre i restanti saranno visionabili previo appuntamento.

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Georg Braun, Frans Hogenberg, Civitates Orbis Terrarum
6 tomi in 3 volumi. Legatura in pergamena, titoli in oro su tassello al dorso. In lingua francese. In folio (cm. 42 x 30,1)

Vol. I:
Tomo I (anno di pubblicazione 1574): 1 b., frontespizio, 6 pagg. prefazione + 59 tavole a doppia pagina + 24 di indice
Tomo II: 7 pagg. prefazione + 59 tavole a doppia pagina + 7 di indice e 1 b

Vol. II:
Tomo III: Frontespizio, 5 pagg. prefazione + 59 tavole a doppia pagina + 19 di indice
Tomo IV: Frontespizio, 4 pagg. prefazione + 59 tavole a doppia pagina + 16 indice e 1 b

Vol. III:
Tomo V: 1 b., frontespizio, 17 pagg. prefazione + 69 tavole a doppia pagina
Tomo VI (anno pubblicazione 1618): Frontespizio, 2 pagg. prefazione + 58 tavole a doppia pagina (la n. 27 Anversa e la n. 43 Cracovia, più volte ripiegate) + 8 di indice e 1b

 

Il Civitates Orbis Terrarum, Atlante di Braun e Hogenberg, noto anche come Teatro delle Città del Mondo, è il più noto tra i primi atlanti delle città. Pubblicato in sei volumi, edito per la prima volta a Colonia tra il 1572 e il 1617, in latino, contiene una straordinaria e ricca raccolta di incisioni su rame.

Questo atlante è noto principalmente con i nomi dei suoi due autori principali: Georg Braun (1541-1622), un ecclesiastico che scrisse soprattutto il testo, e Frans Hogenberg (1535-1590), un famoso incisore dell'epoca. Tuttavia, alla creazione di questo atlante hanno partecipato numerosi collaboratori di varie nazionalità. Tra questi figurano, tra gli altri, l'incisore Simon Novellanus (1538-1590), l'artista Georg Hoefnagel (1542-1600), il pittore e incisore Abraham de Bruyne (1540-1587) e Jacob Van Deventer (1500-1575), un importante cartografo dell'epoca che disegnò molte delle illustrazioni di città più realistiche presenti nell'atlante.

Esemplare molto fresco e in condizioni molto buone, (modestissima mancanza alla tavola 40, angolo bordo bianco a destra che non intacca la carta, qualche rara gora. Brachette al terzo volume e qualche modestissimo difetto, segno del tempo

L'opera in tre volumi è particolarmente rara

Stima € 72.000 - 85.000

Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 56 | Georg Braun, Frans Hogenberg

Lotto 39 | Canzoni del Conte Giacomo Leopardi

Lotto 39 | Canzoni del Conte Giacomo Leopardi

Lotto 39 | Canzoni del Conte Giacomo Leopardi

Lotto 39 | Canzoni del Conte Giacomo Leopardi

Lotto 39 | Canzoni del Conte Giacomo Leopardi

Lotto 39 | Canzoni del Conte Giacomo Leopardi

Lotto 39 | Canzoni del Conte Giacomo Leopardi

Lotto 39 | Canzoni del Conte Giacomo Leopardi

Lotto 39 | Leopardi Giacomo, Canzoni del Conte Giacomo Leopardi.

Leopardi Giacomo, Canzoni del Conte Giacomo Leopardi. Pei tipi del nobili e comp. (1824)
Unitamente a: Leopardi Giacomo - Versi del Conte Giacomo Leopardi

 

Dalla Stamperia delle Muse, Strada Stefano N. 76, 1826
Rilegatura d'epoca, molto ben restaurata, al dorso LEOPARDI - POESIE
Il volume è contenuta in un cofanetto in mezza pelle moderna
Prima edizione delle prime due raccolte di poesia del conte Giacomo Leopardi, stampate a Bologna
In-16, mm. 180 x 110


Il primo titolo presenta dieci canzoni composte tra il 1818 e il 1823: alle tre già edite («All'Italia», «Sopra il Monumento di Dante» e «Ad Angelo Mai»), se ne aggiungevano sette in prima edizione assoluta: «Nelle nozze della sorella Paolina», «A un vincitore nel pallone», «Bruto minore», «Alla primavera», «Ultimo canto di Saffo», «Inno ai patriarchi», «Alla sua donna».
La raccolta costituisce il nucleo originario di quello che diventerà, a distanza di alcuni anni, il più importante libro di poesia dell'Ottocento italiano, i Canti di Giacomo Leopardi. Ne furono tirate non più di 500 copie nell'agosto del 1824, distribuite tuttavia a partire da ottobre
L'edizione si dovette alle cure del Brighenti, e andò a rompere un silenzio poetico che durava ormai da quattro anni, precisamente dal 1820, anno di uscita della «Canzone ad Angelo Mai» data alle stampe da Iacopo Marsigli a Bologna. Una prima idea della raccolta, però, risaliva già al 1823, quando il poeta si recò a Roma (vi soggiornò tra il novembre del 1822 e l'aprile dell'anno successivo), portando con sé i propri componimenti con l'intento di pubblicarli: il proposito naufragò, ma Leopardi riuscì quantomeno a ottenere l'approvazione della censura romana. Tornato a Recanati, in soli sei giorni, nel settembre del 23, compose «Alla sua Donna»; contattò quindi Brighenti per far stampare il volume a Bologna, e grazie a lui arrivò ad un accordo con lo stampatore: la tiratura doveva essere di 500 copie e la legatura in cartoncino, con 50 esemplari a disposizione dell'autore.
Come di consueto, Leopardi fu estremamente preciso nelle avvertenze relative la veste editoriale dei suoi testi: basti citare il divieto di usare j lunghi tanto in italiano quanto in latino, e le raccomandazioni riguardanti la punteggiatura «nella quale io soglio essere sofistichissimo» (lettera a Brighenti del 5 dicembre 1823). Non mancarono, però, come già avvenuto e come avverrà nelle successive pubblicazioni, difficoltà mosse dalla censura: il precedente vidit romano si rivelò infatti inutile, e il Brighenti risolse la situazione rivolgendosi a tal «Fr. Balt. Marianus Medici O. P.», revisore domenicano che non solo approvò la pubblicazione, ma comunicò al Brighenti la propria ammirazione per il libro. Il volume andò quindi in stampa, con grande soddisfazione dell'autore: Leopardi si disse «contentissimo della stampa, per la carta, i caratteri, e tutto» (lettera a Brighenti del 24 agosto 1824). Cfr. Mazzatinti e Menghini, Bibliografia leopardia, n. 647; Catalogo del fondo leopardiano, n. 73
Unitamente al primo titolo è qui rilegata, sempre in prima edizione, la seconda raccolta poetica di Giacomo Leopardi, che vide la luce ai primi del 1827, ma con data del 1826.
Il volume presenta testi tra cui «L'infinto», qui in prima edizione sotto forma di raccolta poetica (unitamente ad alcune altre poesie, già apparse su «Il Nuovo Ricoglitore»). Seguono, del tutto inediti, due «Elegie» di argomento amoroso, i cinque «Sonetti» di impianto satirico contro «ser Pecora fiorentino beccaio», e l'«Epistola al Conte Carlo Pepoli» in versi sciolti. Chiudono il volume i volgarizzamenti della «Batracomiomachia» (qui chiamata «Guerra dei topi e delle rane») e della «Satira di Simonide», già editi rispettivamente sul «Caffè di Petronio» e sul «Nuovo Ricoglitore». La pubblicazione dei «Versi» si deve in gran parte all'iniziativa di Brighenti al quale Leopardi era legato da uno rapporto molto stretto, come testimonia la fitta corrispondenza epistolare. I due avevano in mente un progetto (poi naufragato) per un'edizione delle opere complete di Leopardi; e Brighenti, forse per porre menda alla mancata edizione, propose al poeta di stampare «un opuscoletto leggiadro, breve, non pedantesco, non puristico, non grammatico, inedito». Il poeta accettò e furono pubblicati i «Versi», che nelle intenzioni dell'editore dovevano diventare parte di un complessivo ciclo leopardiano: «a dispetto del fatto che si tratti di due volumi distinti, già fin d'ora Canzoni e Versi vengono presentati come complementari: stessa carta, stesso formato, stesso corpo tipografico», intenzione confermata dal fatto che l'unico catalogo della Stamperia delle Muse (1828) riporta alla voce di quest'opera «Versi in aggiunta alle Canzoni dello stesso Autore».
Cfr. Mazzatinti e Menghini, Bibliografia leopardiana, n. 661; Catalogo del fondo leopardiano, n. 83
Alcuni tagli non invasivi restaurati, lieve mancanza al piede reintegrata, ma complessivamente esemplare fresco, marginoso e molto ben conservato
Esemplare particolarmente raro

 

Stima € 8.500 - 10.000

Lotto 67 | Marc Chagall, Jean de la Fontaine, Fables

Marc Chagall, Jean de la Fontaine , Fables

Parigi, Tériade,1952
2 volumi, fogli sciolti (mm. 390 x 305) su carta Vélin de Rives, raccolti nelle 2 copertine e in un cofanetto
La nostra è la copia n. 109 dell'edizione a tiratura limitata a 200 esemplari
100 acqueforti + 2 delle copertine, con la firma originale ad inchiostro di Marc Chagall sul foglio della giustificazione
Vollard commissionò a Chagall nel 1926 l'avvio del lavoro preparatorio per l'illustrazione delle Favole di Jean de la Fontaine. Chagall realizzò le stampe negli anni successivi al 1927; le edizioni furono stampate da Maurice Potin, ma Vollard non pubblicò il libro prima della sua morte. Tériade acquistò tutti i lavori preparatori e grafici di Chagall dopo il 1945 e pubblicò il libro nel 1952
Condizioni ottime

 

Stima € 13.000 - 16.000

Lotto 67 | Fables

Lotto 67 | Fables

Lotto 67 | Fables

Lotto 67 | Fables

Lotto 67 | Fables

Lotto 67 | Fables

Lotto 67 | Fables

Lotto 67 | Fables

Lotto 45 | Palisot de Beauvois

Palisot de Beauvois, Insectes recueillis en Afrique et en Amerique, dans les royaumes d'Oware et de Benin, a' Saint-Domingue et dans les Etats-Unis, pendant les annees 1786-1797

Paris, chez l'Auteur et Levrault, 1805
Pp. (4), XVI, 276, con 90 tavole incise a colori con delicata finitura a mano, incise da J.G. Pretre e stampate da Langlois
In folio (460 x 305 mm)

Prima edizione di questa rara e magnifica opera in barbe. La prima iconografia entomologica sugli insetti africani e un importante contributo alla prima entomologia americana

Palisot de Beauvois (1752-1820) fu un naturalista e viaggiatore francese

Macchie di ruggine diffuse e difetti al dorso, non pregiudicano la qualità di quest'opera molto rara

Complessivamente esemplare in buone condizioni

 

Stima € 4.500 - 5.800

Lotto 45 | Insectes recueillis en Afrique et en Amerique

Lotto 45 | Insectes recueillis en Afrique et en Amerique

Lotto 45 | Insectes recueillis en Afrique et en Amerique

Lotto 45 | Insectes recueillis en Afrique et en Amerique

Lotto 45 | Insectes recueillis en Afrique et en Amerique

Lotto 45 | Insectes recueillis en Afrique et en Amerique

Lotto 45 | Insectes recueillis en Afrique et en Amerique

Lotto 45 | Insectes recueillis en Afrique et en Amerique

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Dettagli

Data:
20 novembre 2025

Orario:
Orario di inizio: 15:00 CET

Prezzo:
Ingresso libero

Organizzatore

Kruso Art marchio della casa d'aste Art-Rite S.r.l. 

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