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Libros antiguos y modernos

Tenca Carlo

La Ca' dei Cani. Cronaca Milanese del secolo XIV cavata da un manoscritto di un Canattiere di Barnabò Visconti con quattro incisioni

coi tipi di Borroni e Scotti, 1840

180,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1840
Lugar de impresión
Milano
Autor
Tenca Carlo
Editores
coi tipi di Borroni e Scotti
Materia
Lombardia e Milano, Letteratura italiana, Prime edizioni
Sobrecubierta
No
Conservación
Excelente
Idiomas
Italiano
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición

Descripción

In-16°, pp. (6), 240, legatura coeva m. pelle marrone con titolo e fregi in oro al dorso e piatti marmorizzati. Tagli a spruzzo azzurri. Testo entro doppio filetto. 4 incisioni f.t. di Clerici, Gaetano Bonatti e Bridi su disegno di R. Focosi e Lodigiani, di cui una posta a guisa di antiporta. Fioriture normali, ma ottimo esemplare. Prima edizione, rara, di questo racconto storico, ambientato nella Milano quattrocentesca della dominazione viscontea, il cui autore fu il celebre scrittore, giornalista e patriota lombardo Carlo Tenca, fra i maggiori dell'Ottocento milanese. Nella prefazione, peraltro, Tenca si fa beffe del genere stesso del romanzo storico, allora di grandissima voga in Italia come nel resto d'Europa, e che egli, nel presente romanzo, aveva inteso condurre in un certo senso al suo esaurimento e quasi alla sua autoparodia. A titolo di curiosità, nel suo ultimo romanzo, 'Il cimitero di Umberto Eco ha reso omaggio al Tenca usando proprio un passo de 'La ca' dei cani' ('Perché gli episodi sono pur necessari, anzi costituiscono la parte principale di un racconto storico, vi abbiamo introdotto la esecuzione di cento cittadini impiccati sulla pubblica piazza, quella di due frati abbruciati vivi, l’apparizione d’una cometa, tutte descrizioni che valgono per quelle di cento tornei, e che hanno il pregio di sviare più che mai la mente del lettore dal fatto principale') come epigrafe generale del romanzo. Predari, 192: 'È un buon romanzo ricco di verità storica'. Manca al Catalogo Hoepli e alla Famiglia Meneghina.