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Libro

Boccardo Girolamo

Memoria del signor Girolamo Boccardo in risposta al quesito considerata l'influenza morale e fisica che hanno avuto sull'umano consorzio gli spettacoli, i giuochi ed altri divertimenti privati e pubblici diurni e notturni. quali sarebbero da escludersi quali da incoraggiare e con quali mezzi dirigerli al miglior bene della civilta' attuale?

Sebastiano Franco e Figli, 1858

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Coenobium Libreria (Asti, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1858
Lugar de impresión
Torino
Autor
Boccardo Girolamo
Editores
Sebastiano Franco e Figli
Materia
teatro, giochi, lotto, bisca, teatro greco, teatro romano, teatro classico, teatro medievale, teatro indiano, teatro cinese

Descripción

In 8, pp. XXXVI + 186. Qualche mancanza al dorso. Sporadiche fioriture alle cc. Br. ed. Rara e interessante opera sul teatro e le varie forme dello spettacolo dall'antica Grecia sino all'epoca moderna con una parte riservata al gioco e al danno sociale che ne deriva se praticato. 'L'autore. divide il suo lavoro in quattro parti: nella prima delle quali tratta dei teatri, giuochi e spettacoli degli antichi; nella seconda, del Medio Evo; nella terza, dei moderni fino alla Rivoluzione francese; nella quarta, degli spettacoli, giuochi ed altri divertimenti dalla Rivoluzione francese insino a noi, e dei mezzi per dirigerli al miglior bene della societa'. In ordine alla Parte Prima, comincia dall'osservare che gli Ebrei, nemici dell'idolatria, non poteano avere spettacoli come li ebbero i Greci, inspirati da quella; e che la fede in un solo Dio e la severita' del loro culto, in fatto di belle arti e di lettere, non concedeva ad essi che l'architettura e la poesia lirica. Nell'India egli trova una poesia drammatica, attribuita dai bramini alla Divinita', e una legge sacra sui teatri; loda il Sacontola di Calidasa, il Sofocle indiano. Accenna i drammi dei Cinesi, senza distinzione fra tragedia e commedia, ma per lo piu' con uno scopo morale, con intermezzi musicali. Relativamente ai Greci, ne osserva dapprima la parte drammatica, promossa fra loro dalla vivace indole, dalla religione e dalle storiche vicende. Vi scorge un apostolato morale e civile; e loda l'usanza, che ne fossero giudici eziandio i principali cittadini di Atene, siccome Cimone fra Eschilo e Sofocle. Nelle tragedie, segnatamente in quelle di Eschilo, loda l'intervento dei cori, dove trova un elemento popolare contrapposto all' aristocratico degli eroi; ne loda pure i grandi effetti scenici, cui ad intervalli ravvivava la musica. Minori lodi egli concede ai teatri, ai giuochi, agli spettacoli romani. Nella Parte Seconda, la quale tratta dei giuochi, feste e spettacoli del Medio Evo, 1' autore comincia dai giuochi dei Barbari, prima dell'invasione dell' Impero romano. Passa in appresso ai giuochi propriamente detti, e particolarmente agli aleatorj o d'azzardo. Distingue i giuochi, in giuochi di sorte, giuochi di abilita', giuochi misti: e parlando dei primi, ne osserva dapprima I'applicazione delle matematiche alle loro probabilita'. viene a discorrere del lotto. Immensi ne sono, egli prosegue, i vantaggi del banchiere; enormi le probabilita' per esso nell'ambo, piu' assai nel terno, nella quaderna, nella quintina: e lo dimostra con calcoli aritmetici. Ai quali, per denigrare ancor piu' questo giuoco, l'autore aggiunge le prove statistiche; e primieramente i pegni moltiplici ai Monti di pieta' il giorno in cui chiudesi il lotto; secondariamente, una notevole diminuzione di consumi di prima necessita' in quel giorno, il che e' causa di decadimento e ne'genitori e nei figli; in terzo luogo, i minorati depositi a que'giorni nelle casse di risparmio; in quarto luogo gli infami libri cabalistici e fatali, le immorali superstizioni sui morti, sui cadaveri, sulle calamita' private e pubbliche; e cita a tale proposito l'americano John Francis. I peculati, i furti, gli scrocchi vi si accompagnano, egli conchiude.' (Giornale dell' I. R. istituto lombardo di scienze, lettere ed arti, vol. VIII, p. 442 e ss.).