Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libros antiguos y modernos

Periodici.

RASSEGNA FEMMINILE ITALIANA. Bollettino ufficiale dell'Ispettorato dei Fasci femminili. Fondatrice Direttrice Elisa Majer Rizzioli.

1925

no disponible

Scriptorium Studio Bibliografico (Mantova, Italia)

Habla con el librero
no disponible

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
1925
Lugar de impresión
Roma
Autor
Periodici.
Materia
FASCISMO|PERIODICI

Descripción

lotto di 2 fascicoli in-4, bross. edit. con cop. a colori. Con numerose ill. Disponibili: 1925 anno I, n.4 e n.13. Rara pubblicazione diretta da Elisa Majer (Venezia 1880 - Milano 1930), attivista e infermiera volontaria della Croce Rossa legata al Fascismo. “Il punto di rottura con il fascismo fu connesso a un’altra importante iniziativa, nella quale la M. aveva investito molte energie: la pubblicazione della Rassegna femminile italiana, che ella aveva fondato a Roma il 15 genn. 1925, dirigendola e finanziandola personalmente. Il quindicinale, di una ventina di pagine e con una tiratura di circa 4000 copie, era il bollettino ufficiale dei fasci femminili. La M. curava personalmente la rubrica Vita dei fasci femminili, in cui si trovavano i resoconti puntuali delle attività dei fasci locali. La redazione era composta prevalentemente da donne borghesi e vide la collaborazione di nomi importanti come Teresa Labriola [.] la Rassegna si fece portavoce della necessità di incoraggiare un’attiva partecipazione delle donne alla vita della nazione: aspirazione, questa, che era mal tollerata dai vertici del regime. L’interesse della rivista si focalizzò principalmente sull’esaltazione della figura materna. Grande attenzione veniva data alle norme igieniche nella cura dei figli, alla creazione di ambulatori femminili per le gestanti e per l’infanzia, all’organizzazione di colonie marine e montane per i bimbi bisognosi. Contestualmente si domandava il miglioramento della legge sulla maternità, una maggior tutela per le operaie madri, una legge sul lavoro a domicilio e, per un certo tempo, finanche il voto amministrativo femminile, espressamente promesso da Mussolini nel corso del IX congresso della Federazione internazionale pro suffragio, che si era tenuto a Roma nel maggio 1923. [.] La rivista non ebbe vita facile. Vi furono difficoltà nel trovare una mediazione: i dirigenti avrebbero voluto «confinare le iscritte ad attività puramente assistenziali», mentre la M. non intendeva «rinunciare ad organizzare il fascismo femminile su una propria autonomia decisionale» (Bartoloni, p. 152). Ben presto il conflitto si palesò apertamente, e le pubblicazioni furono sospese nel 1926.” (DBI, Giulia Galeotti). Qualche strappo e mancanza agli angoli. [238]
Logo Maremagnum es