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Libros antiguos y modernos

Rykwert, Joseph

Adam. Nascita di uno stile

Electa, 1984

25,00 €

Salvalibro Snc

(Foligno, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1984
ISBN
9788843510610
Lugar de impresión
Milano
Autor
Rykwert, Joseph
Páginas
224
Editores
Electa
Formato
24 cm
Materia
Conservación
Bueno
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa dura
Condiciones
Usado

Descripción

Collana "Architettura - Saggi & Documenti" - Brossura editoriale di 221 pagine riccamente illustrate in bianco e nero e a colori lungo l'intero testo. Sommario consultabile nelle nostre immagini. Dorso un poco ingiallito, peraltro ottima copia di un saggio autorevole a firma dell'architetto e storico dell'architettura Joseph Rykwert -- Ciò che più di ogni altra cosa oggi tende a sminuire il contributo dei fratelli Adam alla storia dell'architettura, è la loro reputazione di artisti della decorazione, di inventori di delicate grottesche e di morbidi panneggi o di promotori di quella rivoluzione del gusto del quale parlano nella prefazione dei loro Works in Architecture. Il loro apporto - di Robert soprattutto - va invece ben al di là di questo: la costruzione di uno stile decorativo infatti, non costituisce altro che la manifestazione esteriore della preoccupazione fondamentale di definire nuove modalità di utilizzazione dello spazio. In tale modo il cerimoniale quotidiano dell'esistenza condotta nelle dimore suburbane finiva con l'essere sublimato e controllato attraverso i modelli dell'antico. Inoltre, nelle abitazioni realizzate attorno al 1770, gli Adam cercarono di armonizzare le necessità di rappresentanza dello stile di vita aristocratico londinese con la limitata superficie delle aree edificabili, grazie a una serie di accorgimenti distributivi di notevole abilità: una ricerca che si rivelò di grande utilità nello sperimentare nuovi modi di insediamenti urbani a elevata densità. Nell'ottica degli Adam, la città di Edimburgo diventava così un modello idealizzato, anche se imperfetto, di quella città che essi cercarono di impiantare a Londra e di cui la realizzazione dell'Adelphi costituisce la più felice esplicitazione. Essi continuarono a proporre questo tipo di approccio progettuale urbano anche in interventi di più grande scala, come nei progetti per il South Bridge di Edimburgo, oppure in quelli per le aree circostanti l'Università: progetti che tuttavia non potevano essere accettati dai contemporanei fornendo però agli Adam l'occasione di esplicitare chiaramente i loro obiettivi urbanistici. Unici tra gli architetti della loro generazione, gli Adam avevano una precisa visione della vita urbana. In questo senso essi dovevano concretamente porsi come fondatori di uno stile, anche se l'Adelphi era destinato a rimanere un episodio di intervento urbano dal carattere eccezionale e anche se la sua sontuosa organizzazione planimetrica doveva trovare pochi emulatori. La metodologia degli Adam tendeva inoltre ad eliminare la potenzialità creativa degli artigiani, e non poteva perciò non costituirsi come strumento da adottarsi integralmente o da abbandonarsi nella sua totalità. Ma proprio la rigidità della sua metodologia compositiva fa di Robert Adam l'architetto maggiormente rappresentativo della nuova classe imprenditoriale: il tentativo di associarsi a Boulton e l'insistenza nella fedeltà assoluta degli esecutori ai suoi disegni costituiscono precisi indizi di un nuovo modo di costruire l'ambiente. Di un modo in cui il controllo visivo e tecnico diventa elemento portante delle scelte progettuali, scelte che nessuno dei suoi successori riuscirà mai a realizzare con la stessa intensità espressiva. 
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