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Libros antiguos y modernos

Alvaro .

Alvaro. Rivisitazioni.

Vismara Arte (Galli Thierry Stampa)., 1999

62,00 €

Daris Libreria

(Lucca, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1999
Lugar de impresión
Milano.
Autor
Alvaro .
Editores
Vismara Arte (Galli Thierry Stampa).
Materia
Arte Italiana del '900 - Autografi

Descripción

In-8° carré, legatura editoriale in brossura illustrata con alette, 47(1). Saggio introduttivo di Gaetano delli Santi. Con molte illustrazioni in nero e a colori a piena pagina, intercalate nel testo. Catalogo della mostra tenutasi nell'Aprile del 1999. A p. 2 dedica autografa firmata dell'artista a Miro Silvera. Ottimo esemplare. ALVARO (Occhipinti) è nato a Messina nel 1938. Inizialmente attratto dalla scrittura dirige la sua istruzione principalmente verso la letteratura con una passione per i classici moderni, in particolare per i poeti, che non ha più abbandonato. Al contempo si prefigge di ottenere una accurata formazione non solo tecnica nel disegno e in pittura. A Messina realizza la prima mostra nel 1965. Esordisce con una figurazione nel cui espressionismo tendono già a enuclearsi i “simboli graffianti” (Pedro Fiori) che nutriranno parte della sua pittura. Nel frattempo, gia dal 1960, si è trasferito a Milano vuoi per lavoro vuoi per uscire dalla provincia. La cultura avanzata della capitale lombarda, improntata a ideali di riforma estetica e quindi sociale, pone Alvaro a contatto sia con gli esiti letterari autorevoli di pionieri siciliani quali Vittorini e Quasimodo, a lui familiari, sia con le ultime tendenze internazionali dell’Astrattismo. E’ in questo incontro che – deciso a fare solo il pittore dal 1968, dopo essere stato impiegato e insegnante – Alvaro radica il suo personalissimo crogiuolo di “astrazione narrante”. D’ora in poi moltiplica i cicli pittorici in cui dispiega sia l’astrazione sia l’epica, potendo contare tanto sulla sua naturale disposizione al disegno, al grafismo, quanto su una interna spinta al flusso narrativo: raccontare con i segni in luogo delle parole. Affiorano presto, nelle frequenti mostre che dai primi anni ’70 affermano la sua professione, stralci di segni tribali, strutture figurali di Africa e di Estremo Oriente. Mai imitati, peraltro, bensì rimemorati, piegati alla struttura “generativa” della sua arte. (T. Trini)
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