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Libros antiguos y modernos

Merula, Gorgio.

Antiquitatis Vicecomitu Lib. X.

297,50 € 350,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico

(Rosignano Solvay, Italia)
Cerrado hasta 31 de diciembre de 2025.

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Detalles

Autor
Merula, Gorgio.
Materia
Storia - (Lombardia, Milano, Edizioni del Seicento)

Descripción

Senza indicazioni editoriali per mancanza del frontespizio ma edizione seicentina (dopo la pagina 326 si legge “Die 23 Augusti 1623”). In 4to, tre parti in unico volume, pp. 326; 139; 40 (più una di Index Capitum). Trattasi di esemplare da studio dove purtroppo sono state ritagliati tutti i capolettera (presenti invece testatine e finalini) e con ampi lavori di tarlo lungo i margini bianchi, specie al superiore. Laddove non siano appunto i riquadri ritagliati, il testo, stampato a grandi lettere e con postille corsive a lato, risulta molto marginoso e perfettamente leggibile, anche perché stampato su ottima carta che si è conservata fresca e pulita. Legatura originale in piena pelle rossa con usura marginale e alcune lievi abrasioni, ricche impressioni oro, tagli oro su tutti i lati. Giorgio Merula, nato Giorgio Merlani di Negro (Alessandria, 1430 – Milano, 1494), nome umanistico Georgius Merula Alexandrinus, è stato un filologo, storico e umanista italiano. Il suo percorso conobbe il più alto livello culturale dell’epoca e i suoi lavori furono sempre caratterizzati da una forte impronta filologico grammaticale. Ludovico il Moro incaricò il Merula di redigere una storia della Famiglia Visconti (“Antiquitates Vicecomitum “ o “Historia Vicecomitum”) e fu così che nacque questa importante raccolta di opere storiche sulla città di Milano. Merula ricevette anche il permesso di consultare la biblioteca e l'archivio visconteo di Pavia ma ciò nonostante non completò mai l’opera, fermandosi invece alla Battaglia di Parabiago del 1339, ossia più di cent'anni prima che la dinastia dei Visconti si estinguesse con Filippo Maria, nel 1447. Merula però consultò la “Commedia” di Dante, cercando di indagare, a partire dai versi 73 - 75 del canto VIII del Purgatorio, l'identità della sposa di Galeazzo I Visconti, Beatrice d’Este, e i motivi della aspra critica che il sommo poeta avanzò nei confronti del signore di Milano. .
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