Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libros antiguos y modernos

Severino, Gerardo

Dalla vetta d'Italia all'abisso di Auschwitz. Storia di Elia Levi. Un finanziere vittima della Shoah. 1912-1944

Giuntina, 2011

8,90 €

Il Salvalibro

(Foligno, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
2011
ISBN
9788880573814
Lugar de impresión
Firenze
Autor
Severino, Gerardo
Páginas
117
Editores
Giuntina
Formato
20.5 cm
Materia
Descripción
paperback
Conservación
Bueno
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Usado

Descripción

Brossura editoriale di 117 pagine. Copia in condizioni pari al nuovo -- Il libro è la biografìa di Elia Levi, un giovane ebreo piemontese che aveva posto nella Guardia di Finanza le sue aspettative di uomo libero e di soldato. Elia, nato a Saluzzo (Cuneo) nel 1912, era figlio primogenito di Marco, un infaticabile tranviere di idee socialiste, e di Gemma Colombo. Abile incisore e tipografo, aveva appena terminato la 4ª classe ginnasiale quando decise di cambiar vita per intraprendere la carriera militare nella Guardia di Finanza. Fu così che nel 1931, dopo aver superato le prove d'arruolamento, fu ammesso a frequentare il corso d'istruzione a Roma. In Finanza, Elia prestò servizio per circa otto anni, spesso anche in luoghi impervi, come la bellissima Vetta d'Italia. Il 15 febbraio 1939, posto in congedo assoluto a causa delle leggi razziali fasciste, il giovane fece ritorno a Saluzzo, dove riprese il suo precedente lavoro di tipografo. Condivise così, unitamente alla sua famiglia, il tragico destino ai quali furono condannati tanti altri ebrei italiani. Catturati a Saluzzo nel gennaio del 1944, Elia, sua madre Gemma e le sorelle Eleonora e Regina furono dapprima internati a Borgo San Dalmazzo e in seguito deportati ad Auschwitz, dove giunse qualche mese dopo anche il padre Marco. Passeranno tutti per il camino, lasciando a noi solo il ricordo della loro vita e l'anelito per la libertà e la giustizia.
Logo Maremagnum es