De l'esprit.

Due volumi in-8°; XII, 432 pp. - 2 cc., 428 pp. Brossura muta coeva. Buon esemplare a pieni margini con barbe. Curata edizione del principale testo di Claude Adrien Helvetius (1715-1771). "De l’esprit è opera complessa e densa, che si estrinseca sostanzialmente in un’indagine intorno al pensiero e ai comportamenti umani in rapporto alla società, considerata l’unico referente positivo a cui si deve guardare, ponendo del tutto in secondo piano le esigenze dell’individualità partendo dal principi che nel bene comune sta anche quello del singolo". (C. Tamagnone, L'Illuminismo e la rinascita dell'ateismo filosofico). L’opera fu immediatamente criticata come scandalosa e blasfema e avversata da quasi tutti gli ambienti di potere e culturali, dalla corte di Luigi XV fino a gesuiti e giansenisti che la dichiararono eretica. Copie del libro furono pubblicamente bruciate a Parigi; anche Diderot e una parte degli illuministi la condannarono, tanto che Helvetius dovette per un periodo rifugiarsi presso la corte del re di Prussia. Se in Francia le polemiche ne ostacolarono la diffusione, all’estero le stesse ne accrebbero l’interesse, tanto che il “De l'esprit” venne tradotto in diverse lingue ed entrò a far parte delle letture fondamentali degli intellettuali di fine secolo. Smith, Bibliography of Helvetius, p. 290-314.