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Libros antiguos y modernos

Hennet, Albin Joseph Ulpien (Maubeuge 1758 - Paris 1828)

DE L’ÉTABLISSEMENT D’UNE CAISSE DE COMMERCE DANS LA VILLE DE TURIN LIÉ AU SYSTEM COMMERCIAL DU PIÉMONT. TURIN AN X RÉP. DE L’IMPRIMERIE D LA CAISSE DE L’EXTRAORDINAIRE. [1802]

DE L’IMPRIMERIE D LA CAISSE DE L’EXTRAORDINAIRE, 1802

80,00 €

Bosio Dedalo M. Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1802
Lugar de impresión
Torino
Autor
Hennet, Albin Joseph Ulpien (Maubeuge 1758 - Paris 1828)
Editores
DE L’IMPRIMERIE D LA CAISSE DE L’EXTRAORDINAIRE
Materia
Economia, giacobinismo, piemonte, guerre napoleoniche, banche, finanza
Descripción
Macchiette e segni d'uso sulla brossura.

Descripción

Opuscolo in originale brossura d’attesa in carta bianca, cm 20x13, pp 36. Macchiette e segni d’uso sulla brossura. Funzionario nell’erario francese sin dal primo ministero di Necker, le chevalier Hennet nonostante provate simpatie monarchiche seppe rendere la propria carriera impermeabile ai burrascosi mutamenti politici dell’epoca, e nel 1801 fu nominato Commissario straordinario all’organizzazione delle finanze del Piemonte, da poco annesso alla Francia; in questa veste, per rispondere al malcontento subalpino, pubblicò in francese e italiano un Rapporto, presentato il 14 nevoso dell’Anno X Repubblicano all’Amministratore Generale Jourdan, sulla riforma fiscale messa in atto nella 27a Divisione Militare, sottolineandone le presunte migliorie rispetto alla tassazione sabauda. Di poco successivo è questo raro pamphlet la cui prefazione anonima ricorda come Hennet abbia proposto l’istituzione tanto di un nuovo Monte di Pietà (che era stato chiuso dai Francesi e sarà riaperto nel 1804) quanto di una Cassa di sconto e commercio, e che a questa seconda proposta l’Auteur a livré à la presse cet ouvrage succint que la multiplicté de ses occupations l’empêchent de rendre plus digne du sujet important qu’il traite. Nell’introduzione Hennet, «attento studioso delle finanze piemontesi» (Bracco), analizza la situazione produttiva, il bilancio delle esportazioni, i problemi relativi alla circolazione monetaria e ai tassi d’interesse in Piemonte, e conclude che un più facile accesso al credito per il commercio e l’industria sarebbe preludio ad un necessario rinnovamento sociale, portando i cittadini impegnati in un travail doux et reglé a essere più istruiti ed onesti, e meno inclini al reclutamento militare, alle credenze superstiziose, al brigantaggio. Il testo prosegue con tre capitoli che esaminano la necessità di istituire una Caisse ou Banque de Commerce, i vantaggi di accentrarla a Torino insieme a Borsa e Tribunal de Commerce, e i principi di questo istituto, con riferimenti allo statuto della Banca di Francia e al funzionamento dell’azionariato della Caisse d'escompte du commerce. Raro, non in Einaudi, un solo esemplare censito in ICCU. Bibliografia: Bracco, La finanza comunale in Levra, Storia di Torino VI, Einaudi 2000.
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