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Libros antiguos y modernos

Nicolodi, Aurelio

Discorsi sulla cecità

Tipografia "L''arte della Stampa", 1944

70,00 €

Il Salvalibro

(Foligno, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1944
Lugar de impresión
Firenze
Autor
Nicolodi, Aurelio
Editores
Tipografia "L''arte della Stampa"
Formato
22.5 cm
Materia
Descripción
paperback
Conservación
Bueno
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Usado

Descripción

Prima edizione. In apertura, sentita dedica autografa dell'autore in bella calligrafia ("Al valoroso collaboratore ed amico Dott. Francesco Mancini, che alla causa dei ciechi ha dato e dà con non mai allentata passione tanta parte della sua anima - Aurelio Nicolodi, gennaio 1945") - Brossura editoriale di 159 pagine. Indice consultabile nelle nostre immagini. Ordinari segni d'uso e del tempo alla copertina, paginazione candida; nel complesso esemplare integro e ben conservato di un'edizione decisamente rara, censita solo in poche biblioteche fiorentine -- Aurelio Nicolodi (1894 - 1950) è stato un educatore ed irredentista italiano, fondatore dell'Unione italiana ciechi. Il 24 maggio 1914 partì per la zona di guerra come sottotenente nel 112° Fanteria e partecipò ai combattimenti di Fogliano e Polazzo (Rizzi, 1932, p. 339). Il 25 luglio 1915, durante un'azione bellica sul Monte Sei Busi (Gorizia), rimase gravemente ferito agli occhi e perse la vista. Nel gennaio 1917 creò l'Associazione nazionale per i ciechi di guerra che, qualche mese più tardi, si fuse con la neonata Associazione nazionale fra i mutilati e gli invalidi di guerra (ANMIG). Da allora in poi si dedicò interamente alla causa dei non- e ipovedenti, impegnandosi per la loro educazione e riabilitazione professionale. Già dal 1919 aveva promosso a Firenze la pubblicazione del Corriere dei ciechi, periodico a caratteri in rilievo Braille «campana a raccolta e foro aperto alle discussioni. Battagliero al massimo, accolse le diatribe di quanti ciechi vollero cimentarvisi né furono molti quelli che rinunziarono a dir la loro» ("Discorsi sulla cecità", p. 65)
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