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Libros antiguos y modernos

Fabio Cavallari

E adesso parlo io. Monologo liberamente tratto da un ragazzo in «stato vegetativo»

Lindau, 2022

13,00 €

Edizioni Lindau

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2022
ISBN
9788833538204
Autor
Fabio Cavallari
Páginas
96
Serial
I Draghi
Editores
Lindau
Formato
139×210×20
Materia
Pivetta, Alessandro, Biografie: generale, Affrontare le menomazioni fisiche e la disabilità, Disabilità: aspetti sociali
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

Dopo quattordici anni di silenzio in «stato vegetativo», Alessandro Pivetta si racconta attraverso la voce di Fabio Cavallari, amico di famiglia, scrittore attento e vicino alla disabilità, alla condizione dei malati terminali e a quanti combattono ogni giorno al loro fianco la battaglia per una vita degna e piena. «Mi chiamo Ale. All’anagrafe Alessandro Pivetta. Abito a Pordenone. Ho trentaquattro anni. Non parlo dalla mattina del 15 agosto 2005. Lo so, è un silenzio prolungato, ma non si tratta di mutismo selettivo e non ho neppure un problema alle corde vocali. È una grana un pochino più complessa. Diciamo di difficile soluzione. È vero non cammino neppure. Non muovo le braccia. Non rido? Beh, questo lo lascio dire a voi. Io ho riso molto in questi anni. Non ve ne siete accorti? Sinceramente è un problema vostro.» Comincia così il monologo di Alessandro. La sua vita è la sua malattia. Ogni pensiero, ogni sentimento, ogni relazione muove da lì e da lì prova ad andare oltre, a volte riuscendoci, a volte no, in compagnia dell’esistenza di prima – i ricordi, le amicizie, i sentimenti, i progetti – e dei mille problemi legati alla sua condizione. Ironico, lucido e poco accomodante, il linguaggio di questo libro si sposa con l’età di un ragazzo che ha vissuto troppo poco per accontentarsi di giudizi preconfezionati o di consolazioni superficiali. Le sue parole a favore della vita offrono la possibilità che il dubbio lieviti in noi e che la domanda sull’umano rimanga imprescindibile. Alessandro non c’è più, è morto il 21 gennaio 2020, ma la sua voce «canta» libera nella babele della modernità conformista: «Io metto in dubbio le vostre certezze, scavo buchi nelle vostre fragilità, vi pongo spalle al muro da sdraiato».
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