Detalles
Lugar de impresión
Pollenza,
Autor
Vaccari, Franco (Introduzione Di Renato Barilli)
Páginas
pp. [170] oltre ai fogli di guardia muti in carta bianca, su carta di alta grammatura; a parte le prime dieci pagine di testo, interamente occupate dalla riproduzione delle fotografie della performance.
Serial
«I libri come luogo di ricerca» a cura di Renato Barilli,
Editores
La Nuova Foglio Editrice,
Edición
Edizione originale.
Materia
FotografiaPoesia visivaLibri Illustrati e d'Artista
Descripción
legatura originale per incollatura a pressione, dorso in tela nera, piatti in cartone pesante bianco, stampa in nero, giallo e rosso al piatto anteriore,
Descripción
LIBROEdizione originale.Ottimo esemplare (minimi lievi segni del tempo, piccole gore e fioriture, sui piatti; interno eccellente, senza bruniture o ingialliture): condizione assai rara per questo libro, fragile alla legatura e estremamente soggetto all’invecchiamento della carta. L’originario possessore dell’esemplare ha voluto lasciare personalmente “traccia del proprio passaggi” interfoliando una tessera autoscatto applicata con graffetta rimovibile alla testa di una delle pagine.Tirato in sole 500 copie e ormai divenuto molto raro, «Esposizione in tempo reale» è un eccezionale documento della ricerca di Franco Vaccari tesa, fin dagli esordi come poeta verbovisuale nella seconda metà degli anni sessanta, a decostruire e ridefinire il significato dell’oggetto artistico e il ruolo del fruitore rispetto all’opera. Con il ciclo delle “esposizioni in tempo reale”, avviato nel 1969, Vaccari ha realizzato il suo ideale di partecipazione diretta dello spettatore nel processo creativo, nonché la sua personale via alla messa in scena artistica come momento non predeterminato e aperto alla trasformazione. -- Alla Biennale di Venezia del 1972 Vaccari installò una cabina Photomatic all’interno di una sala dove campeggiva lo slogan «Lascia su queste pareti una traccia fotografica del tuo passaggio», tradotto anche in inglese, francese e tedesco: dietro la tenda della Photomatic, i visitatori della kermesse si sbizzarrirono, applicando poi le strisce con gli autoscatti sulla parete preposta. Lietta Tornbuoni raccontava, sulla «Stampa» del 31 agosto 1972: «Il vero grande successo di pubblico, alla Biennale rivisitata, resta però la sala in cui Franco Vaccari ha sistemato la garitta di un photomat accompagnata dall’invito “Lascia su queste pareti una traccia fotografica del tuo passaggio”. […] mentre la sala di Morlotti è disertata, davanti alle pareti su cui sono appiccicate le “tracce fotografiche”, si addensano senza tristezza o noia, folti gruppi di osservatori appassionati. Le piccole strisce di autofotografie mostrano sorrisi, sberleffi, anatemi fisiognomici, sederi nudi, pugni chiusi. […]. Davanti alla parete la gente, attenta, divertita, incantata, non si stanca di contemplare sé stessa». -- Il libro monumentale della Nuova Foglio, prefato da Renato Barilli, nelle sue oltre centocinquanta pagine documenta minuziosamente la performance, con immagini dell’allestimento e dello svolgimento, e la riproduzione delle migliaia di strisce fotografiche degli autoscatti, ponendosi come principale documento artistico di quell’evento eccezionale e irripetibile.Bibl. I libri di Franco Vaccari (In forma di libro n. 3, Modena 2000), pp. 29-31; Parr & Badger, The Photobook vol. 3, p. 286