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Libri antichi e moderni

[Mal’Aria (Libretti Di) [Collana Diretta Da Arrigo Bugiani]

I Libretti di Mal’Aria

Arrigo Bugiani (Stampa: Stamperia Lombardo - Genova - poi: Tipografia Colombo Cursi - Pisa),, 1960-1994

non disponibile

Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italia)

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Dettagli

Año de publicación
1960-1994
Lugar de impresión
Genova (prima centuria) poi: Pisa,
Autor
[Mal’Aria (Libretti Di) [Collana Diretta Da Arrigo Bugiani]
Páginas
pp. [8] ogni libretto.
Editores
Arrigo Bugiani (Stampa: Stamperia Lombardo - Genova, poi: Tipografia Colombo Cursi - Pisa),
Formato
in 24° (145 x 100 mm),
Materia
Poesia Italiana del '900 Narrativa Italiana del '900 Arte, Cataloghi Monografie
Descripción
ogni fascicolo autocopertinato intonso,

Descrizione

PERIODICO Collezione pressoché completa. CON AUTOGRAFO. Rarissima collezione di quasi tutto il pubblicato dei «Libretti di Mal’aria» mancante dei soli numeri 23, 25, 41, 46, 56, 63, 66, 69, 70 della serie “500 meno”. Comprende il numero speciale fuori serie «Mossieri intravisti da Dilvo Lotti» del Natale 1977. La raccolta include inoltre: una lettera d’invio di alcuni libretti dattiloscritta e firmata a mano da Arrigo Bugiani dell’ottobre 1974, un biglietto d’auguri autografato datato 1974, un altro biglietto d’auguri autografato e con una xilografia di Pietro Parigi, tre lettere dello stesso Bugiani all’illustratore Angelo Guazzoni e il libretto fuori serie preparato in occasione della morte di Bugiani con un’incisione di Mariaelisa Leboroni. Tutti gli esemplari - in totale 561 - sono in ottimo stato di conservazione, privi di particolari difetti da segnalare. La prima centuria è conservata nelle buste d’invio editoriali; una fotografia (cm 8x6) che ritrae Bugiani; Libretto n 65 con le “correzioni necessarie” del Libretti intitolato «Prima lettera da Pisa». Ideati nell’estate del 1960 dal geniale operaio-poeta-editore toscano Arrigo Bugiani per conservare traccia della rivista maremmana «Mal’Aria» — da lui fondata nel 1951 e attiva, per nove numeri, fino al 1955 — i «Libretti di Mal’Aria» erano creati con fogli di formato A4 di tipo diverso (comuni o di pregio, ma sempre cercati e recuperati da Bugiani in cartiere, tipografie o ovunque fosse disponibile carta di risulta o di scarto) piegati in quattro parti così da ottenere otto pagine. Progettati, composti, impaginati e — dopo la stampa a Pisa con una tiratura fissa di 500 copie — confezionati e spediti dallo stesso Bugiani, i 569 piccoli volumi che videro la luce tra il 1960 e il 1994 contenevano sempre una poesia, un testo, un’incisione donati da uno straordinario gruppo di poeti, scrittori e artisti che, per oltre trent’anni, supportarono questa meravigliosa e unica avventura editoriale. Organizzati in centurie ed eccentricamente pubblicati — come ricorda il figlio di Bugiani, Orso — i libretti «erano suddivisi in gruppi prima di sei, poi di dieci […], omogenei per genere, o poesia o curiosità. Accadeva così che, secondo la disponibilità di materiale, due, tre o quattro gruppi fossero lavorati insieme, ciò che faceva sì che molti libretti restassero indietro, stampati appresso a quelli che nella numerazione venivano dopo». Ospitano originali, inediti o riproduzioni di opere di Boccioni, Guttuso, De Pisis, Morandi, Modigliani, Parigi (solo per ricordarne alcuni), oltre alle parole, tra i tanti, di Sbarbaro, Barile, Luzi, Sinisgalli, Caproni. Una comunità di amici più che di collaboratori, stretta intorno a un progetto che aveva come solo fine la condivisione il più possibile libera e disinteressata di frammenti di bellezza. E basterebbe leggere le parole di Bugiani impresse nel prezioso libretto fuori serie «Mossieri intravisti da Dilvo Lotti» per comprendere l’affetto e la stima che legavano l’editore a questa comunità e viceversa fin dai tempi della rivista «Mal’Aria», nonché la volontà di rendere accessibile a tutti il lavoro di scrittori e artisti che animò questa impresa tanto bizzarra quanto poetica: «La rivista maremmana “Mal’Aria” fu un semplice capriccio di provinciali che si sbizzarrì nel giro di soli nove numeri, negli anni dal 1951 al 1955. E siccome “da cosa nasce cosa e il tempo la governa”, finita la rivista, da essa derivarono foglietti dapprincipio popolareschi: veramente popolareschi, di contenuto e di portamento non costavano due centesimi fatti per riprendere cosucce vecchie poco note o dimenticate oppure per mettere alla portata dei poveri il notevole pregio di scrittori e artisti attuali. Ma chi l’avesse detto: si vede che in tali foglietti cosiddetti “Libretti di Mal’Aria”, c’era dentro il seme della continuità, il segno dell’origine, se la passione si ridestava come al tempo di prima […]. Dev’esser stato che questi uomini che avevano già sospinto “Mal’Aria” (generosi, stupiti, spregiudicati, nobili, vivaci, altruisti, modelli, liberi bellamente liberi) dettero mano, più tardi, ai libretti, chi in un modo chi in altro modo; e se no più, tutti, per mezzo di penna o matita, certo col soffio dell’animo». I numeri “500 meno 62” e “500 meno 68” non furono mai stampati. Bibl.: A. Bugiani, «Mossieri intravisti da Dilvo Lotti», «Libretti di Mal’Aria», Cursi, Pisa 1977; O. Bugiani, «Breve storia di Arrigo Bugiani poeta», Associazione culturale Resine, Savona 2010.

Edizione: collezione pressoché completa.
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