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Libros antiguos y modernos

Faldella, Giovanni

Idillio a tavola (Un serpe. Storielle in giro I)

Roux e Favale,, 1881

160,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1881
Lugar de impresión
Torino,
Autor
Faldella, Giovanni
Páginas
pp. 226 [2].
Editores
Roux e Favale,
Formato
in 16°,
Edición
Prima edizione.
Materia
Narrativa Italiana dell' 800
Descripción
brossura originale color panna stampata in nero,
Primera edición

Descripción

LIBRO Prima edizione. Ottimo esemplare, molto fresco (minime mende alla brossura, dorso parzialmente rinforzato). Primo volume della trilogia Un serpe. Storielle in giro composta, oltre che dal presente Idillio a tavola, da Un consulto medico (1882) e La giustizia del mondo (1884): «Un serpe narra la vita d’un bastardo che, vituperatagli da due ragazzi coetanei la nascita spuria, istantaneamente si sposta dalla via della santità infantile su quella della vendetta contro la società, e passa seminando il disonore e il crepacuore, finché l’eccesso dei suoi stessi delitti lo riporta al paese natío e lo fa affogare nella vasca in vista di casa» (Contini, Racconti della scapigliatura piemontese, p. 27). -- Scritto tra il 1873 e il 1876 e parzialmente pubblicato nel 1874 sul «Fanfulla» – dove si attirò critiche negative –, il ciclo con protagonista il “dottorino” Tristano venne infine interamente edito dalla torinese Roux e Favale tra il 1881 e il 1884, confermando la presenza di ambientazioni e intrecci stilistici ed emotivi tipici della scrittura di Faldella. -- «Questa trilogia – come scrisse Carlo Rolfi nella prefazione a Una Serenata ai Morti (1884) – nonostante la festività della forma, il brio dello stile e le spumeggiature esilaranti delle frasi, come in ogni altra opera dell’autore, – ha un fondo largo di mestizia, lascia a poco a poco ed inconsciamente filtrare nell’animo del lettore uno scoraggiamento funereo; segnatamente nell’ultimo volume vi è un’allegria che sa di pianto. -- «L’azione semplice, improntata d’un forte carattere di verità, si svolge dapprima a Scozzeringo, soleggiato e ridente villaggio monferrino; si prosegue a Torino, Firenze, Roma, e si quieta come per un filosofico ricorso storico, nell’iniziale villaggio. Vi è studiata e ritratta con evidenza ammirabile la vita del villaggio; le passioni che in esso si accendono per minuzie a cagione dell’orizzonte ristretto e della mancanza di ampi sbocchi alla fermentazione fisiologica, vi salgono e ribollono intuite, analizzate maestrevolmente. [.] A parte talune scene troppo accentuate, troppo colorite, vi sono, in codesta trilogia, pagine d’una freschezza e d’una verità insuperabili, vive scenette di villaggio rese a perfezione, nelle quali alita un che di umorismo incosciente».
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