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Libros antiguos y modernos

Lucini, Gian Pietro

Il sermone al Delfino di un çi-devant

All’Insegna della Speranza, pei Tipi della Fame,, 1898

1000,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)
Cerrado hasta 24 de agosto de 2025.

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Detalles

Año de publicación
1898
Lugar de impresión
«Edito nel Buio, dal Paese della Miseria»,
Autor
Lucini, Gian Pietro
Páginas
pp. 30 [2].
Editores
All’Insegna della Speranza, pei Tipi della Fame,
Formato
in 8°,
Edición
Prima edizione.
Materia
Poesia Italiana del '900
Descripción
brossura originale,
Primera edición

Descripción

LIBRO Prima edizione. Ottimo esemplare a grandi margini nella variante in brossura avorio, stampato su cara pesante (usura perimetrale alla brossura; restauro al dorso; segni d’attenzione a matita viola nel testo). Timbro di possesso «Biblioteca la Ricciardetta» al piatto anteriore e al frontespizio e firma di possesso al piatto anteriore. Rarissimo opuscolo stampato in cinquanta copie, che reca le fittizie indicazioni editoriali «All’Insegna della Speranza, pei Tipi della Fame». Torna qui preponderante la vicinanza di Lucini agli ultimi, che sembrava essere culminata in «Gian Pietro da Core» con i suoi ideali di ribellione e progresso, ma che in seguito erano parsi affievoliti; riemerge qui invece come reazione sdegnata alla violenza contro i rivoltosi dei moti di Milano (maggio 1898), inserendosi nella poesia di Lucini di quegli anni, che, «risalendo ai grandi modelli di G. Parini e C. Porta, poteva agevolmente essere ricondotta all'interno di una oramai ben definita "linea lombarda", nutrita di concretezza tematica e di partecipazione etico-civile. Lo scopo era quello di cogliere le contraddizioni che si annidavano nella falsa coscienza della società, demistificandone le ipocrisie e i pregiudizi. [.] Prendendo spunto dai moti milanesi del 1898, repressi nel sangue da F. Bava Beccaris, [il «Sermone»] sviluppava un violento discorso antimonarchico» (Giuseppe Zaccaria, «Lucini», voce del «Dizionario biografico degli Italiani», volume 66, 2006). L’opera è significativamente dedicata ad Anna Kuliscioff, che era stata arrestata per sovversione nello stesso 1898. Degni di nota anche i fregi «Bona fide» e «Sine fraude», al piatto anteriore e al frontespizio il primo e al piatto posteriore il secondo: vennero usati altrove da Lucini (ad esempio in «Ai mani gloriosi di Giosuè Carducci», 1907), sempre per libri usciti dalla tipografia Botta di Varazze; la coincidenza spinge a identificare lo stampatore ligure con l’editore di questa rarissima placchetta.
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