Kabloona. L'uomo Bianco

8vo, br. ed. pp.334. Nel 1938 un visconte francese avventuroso e un poí avventuriero, sempre alla ricerca di un senso da dare alla vita, decide di partire per líestremo Nord, al di l‡ del Canada, dove vivono le popolazioni pi˘ ´primitiveª. Nel racconto di questa esperienza ñ una lenta e progressiva acclimatazione, in ogni senso, al nuovo mondo ñ tutto incanta fin dal primo istante: le durissime prove di resistenza, líasprezza degli elementi, descritti con una vivacit‡ e uníimmediatezza fuori del comune, ma sopra ogni altra cosa líincontro con gli Inuit, i pi˘ arcaici abitanti dellíArtico. Dapprima irrigidito nella sua supremazia di Kabloona, ´uomo biancoª ñ si spinger‡ a dire che gli Inuit ´non pensanoª, il che secondo i nostri angusti canoni potrebbe sembrare vero ñ, Gontran de Poncins finir‡ per imparare molto da queste genti, che non si pongono affatto il problema di dare un senso alla vita, come scopriremo in pagine profonde, spiazzanti, educative nel senso pi˘ alto della parola. E nellíora sofferta del ritorno, si render‡ conto, inaspettatamente, di essere diventato uno di loro. Il suo cuore rimarr‡ lÏ, come quello di noi lettori, illuminati da uníavventura che, superando ogni distanza, riesce a farci entrare nellíanima di un popolo e di un tempo che non potranno essere pi˘.