L'educazione fisica. La vita, le arti e gli amori dei Rolling Stones

Nel 1960 Mick Jagger e Keith Richards, persisi di vista dopo le scuole elementari, si rincontrarono sulla metropolitana. Da lì a poco avrebbero dato fondo alla comune passione per il blues, creando un complesso studentesco e ribattezzandolo 'Little Boy Blue & The Blue Boys'. Nello stesso anno Elvis Presley si era appena congedato con il grado di sergente, dopo due anni trascorsi nell'esercito, e si apprestava a riconquistare le classifiche di vendita con "Elvis Is Back" e la colonna sonora di G. "I. Blues". Oggi, tra i protagonisti delle hit-parade, ci sono Eminem, l'artista americano più popolare della musica rap e i Radiohead, il gruppo inglese che ha rinnovato, attraverso nuove e raffinate intonazioni, il linguaggio della musica rock. Quel linguaggio fu definito nel corso del tempo da pochi artisti: i Beatles, Bob Dylan e i Rolling Stones. Toccando il mito, il paesaggio e la tradizione orale del continente americano, attraverso fiammeggianti produzioni discografiche e mostrando come la musica non sia - o per lo meno non dovrebbe essere - inoffensiva, i Rolling Stones non sono solo sopravvissuti agli anni Sessanta. Le loro ossa hanno il doppio dei loro anni. Ma la loro leggenda risuona più della loro stessa musica come una danza cerebrale.