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Libros antiguos y modernos

D’Annunzio, Gabriele

L’Innocente. [Esemplare speciale con legatura dipinta da Luca Postiglione]

F. Bideri, editore,, 1892

4500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1892
Lugar de impresión
Napoli,
Autor
D’Annunzio, Gabriele
Páginas
pp. [8] 372.
Editores
F. Bideri, editore,
Formato
in 4°,
Edición
Prima edizione, tiratura di testa.
Materia
Narrativa Italiana dell' 800
Descripción
bellissima legatura in piena pergamena, personalizzata con un dipinto a olio del pittore Luca Postiglione al piatto anteriore,
Primera edición

Descripción

LIBRO Prima edizione, tiratura di testa. Ottimo esemplare (cerniere interne parzialmente fessurate, ma ben solido). In fase di legatura, verosimilmente per volontà dell'illustre possessore Carlo Ceriana-Mayneri (1886-1960, generale dell'Esercito italiano nonché conte dell'omonima casata; suo l'ex libris al contropiatto anteriore), furono rimossi gli ultimi due fogli, uno bianco e l'altro con il nome del compratore stampato dall'editore. -- La bellissima legatura rende l'esemplare qui presentato un oggetto assolutamente unico: il pittore napoletano Luca Postiglione orna infatti il piatto anteriore con un olio raffigurante un infante, l'innocente vittima della storia, che dorme sereno in letto di fiori. In alto, l'epigrafe del romanzo «Beati immaculati.», in basso la firma dell'artista. Postiglione (1876-1936) è stato un apprezzato pittore napoletano a cavallo tra Otto e Novecento: «di famiglia d'artisti, fu istradato alla pittura dal fratello Salvatore, del quale ha ereditato la grande facilità produttiva» e oggi alcuni suoi affreschi sono ancora visibili al celebre Caffè Gambrinus di Napoli. Il presente esemplare è esattamente quello censito al n. 16c del catalogo «Gabriele D’Annunzio» (Libreria Antiquaria Pregliasco, Torino, 1996), punto di riferimento bibliografico per i collezionisti. Oltre ai mille esemplari recanti al frontespizio l'indicazione «Prima edizione», Bideri allestì, con le stesse forme (eccetto il disegno di Sartorio, che fu rimosso), pochi esemplari detti “speciali”: «Di questo esemplare», ci informa l'explicit della prima edizione, «sono stati stampati per i bibliofili 29 esemplari su carta a mano (formato folio, stile sec. XV) al prezzo di lire venticinque ognuno, con impresso a stampa il nome del compratore». -- Secondo romanzo di D’Annunzio e secondo dei tre «Romanzi della rosa», trilogia che comprende anche «Il piacere» (Treves, 1889) e «Il trionfo della morte» (Treves, 1894). Scritto nel corso del 1891 e pubblicato a puntate sul «Corriere di Napoli» nell’inverno 1891-1892, quando l’autore viveva a Napoli, «L’innocente» fu rifiutato da Treves perché giudicato immorale (lo stesso giudizio che l’editore milanese aveva riservato al «Piacere», pentitosi in seguito alla stampa di averlo pubblicato). D’Annunzio si rivolse quindi a Bideri, editore noto per i suoi caratteri e il suo impaginato elegantissimi, che ne fecero negli anni Novanta lo stampatore più raffinato di Napoli. L’editore stampò 1000 esemplari della prima tiratura, detta «prima edizione»; quindi nello stesso 1892 ne uscirono altre quattro edizioni stereotipe, secondo Guabello di cinquecento esemplari cadauna, secondo Vecchioni di mille esemplari. -- Il romanzo è significativamente dedicato «alla contessa Maria Anguissola Gravina Cruyllas di Rammacca», nobile siciliana sposata e madre di quattro figli, con cui l’autore ebbe in quel periodo una storia d’amore adulterina che provocò scandalo e che interruppe solo sul finire del 1892. Gli elementi della vita privata del poeta confluirono vistosamente nel romanzo, costruito intorno a un adulterio: il protagonista Tulio Hermil è infatti in gran parte identificabile con lo stesso autore, come Andrea Sperelli del «Piacere». Tradotto in francese come «L’intrus» nello stesso 1892, «L’innocente» ebbe un successo immediato che allargò la fama di D’Annunzio oltre i confini italiani e che lo riportò a pubblicare con Treves. L’editore comprò le copie invendute di Bideri e le ripubblicò con diversa copertina e con un nuovo frontespizio nel 1895, indicando «quinta edizione». Guabello, Raccolta dannunziana, 66.
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