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Libros antiguos y modernos

Woolf, Virginia (Traduzione Di Anna Banti)

La camera di Giacobbe [Jacob’s Room]. Con otto illustrazioni di Carlo De Roberto

Mondadori,, 1950

no disponible

Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italia)

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no disponible

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Detalles

Año de publicación
1950
Lugar de impresión
Milano,
Autor
Woolf, Virginia (Traduzione Di Anna Banti)
Páginas
pp. 250 [8], 8 illustrazioni a colori fuori testo e in bianco e nero nel testo.
Serial
collana «Il Ponte. I grandi narratori italiani e stranieri», XXIV,
Editores
Mondadori,
Formato
in 8°,
Edición
Prima edizione italiana.
Materia
Narrativa Straniera del '900
Descripción
tela cremisi con titoli rosa al piatto e al dorso, sovracoperta illustrata con titoli neri, bianchi, rossi e verdi al piatto e neri al dorso, cofanetto editoriale,
Primera edición

Descripción

LIBRO Prima edizione italiana. Ottimo esemplare. Sovracoperta con minimi e marginali segni d’usura, tela priva di particolari difetti da segnalare; prime e ultime carte leggermente brunite e con qualche gora, per il resto carte e tagli puliti. Conserva cofanetto editoriale. Terzo romanzo di Virginia Woolf originariamente pubblicato nel 1922 della Hogarth Press, la casa editrice fondata dalla scrittrice e dal marito Leonard. La presente edizione Mondadori - la prima italiana - si avvale della traduzione di Anna Banti e delle illustrazioni dell’artista veneto Carlo De Roberto. A differenza dei primi due romanzi della Woolf - «La crociera» (1915) e «Notte e giorno» (1919) - sostanzialmente convenzionali dal punto di vista stilistico e tematicamente legati a figure femminili impegnate nella ricerca di sé e nell’affrancamento dal senso comune rispetto all’amore, al matrimonio e alla famiglia, questa terza prova avvicina la scrittura dell’autrice e la costruzione del romanzo al modernismo, concentrandosi sul tema dell’assenza, del ricordo e dell’evocazione indiretta di chi non c’è più. La “stanza” o “camera” a cui fa riferimento il titolo è allora un luogo simbolico, il punto in cui le emozioni e i pensieri che legano i personaggi del romanzo al suo protagonista - il defunto Jacob Flanders - contribuiscono a ricostruirne l’immagine.
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