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Libros antiguos y modernos

Eugène Minkowski, Gianluca Valle

La sofferenza umana. Aspetto patico dell'esistenza

Solfanelli, 2020

no disponible

Tabula Fati - Solfanelli (Chieti, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2020
ISBN
9788833052342
Autor
Eugène Minkowski
Páginas
56
Serial
Arethusa (29)
Editores
Solfanelli
Curador
Gianluca Valle
Materia
Sofferenza, Fenomenologia ed Esistenzialismo
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

Lo scritto di Eugène Minkowski che qui presentiamo, curato da Gianluca Valle, è stato scritto nel 1955 per una conferenza di neurologia. Il testo fu poi pubblicato nel 1963 su una rivista specializzata ed è stato ripreso di recente in una miscellanea di scritti clinici. È merito di Silvia Peronaci, che si è occupata del dolore in più occasioni, aver indicato la valenza di queste «pagine bellissime» - riprese in compendio alla fine del Traité de psychopathologie - e averne promosso la pubblicazione fin dal 2016. Con una rara e inedita semplicità lessicale, ma anche con una stuzzicante riflessività, lo psichiatra si misura col tema del soffrire, visto come un «aspetto patico dell'esistenza», come un elemento «inalienabile» e «costitutivo» dell'essere umano. Andando oltre la differenza, pure fondamentale, fra dolore fisico e sofferenza umana, egli si concentra in tutto lo scritto su quest'ultima, chiamata a ricomporre, nella deposizione del saggio di circostanza, un utile percorso. Da bravo fenomenologo, Minkowski fa una distinzione fra la «sofferenza umana», generale e collettiva, e le «sofferenze degli individui», con le diverse reazioni cui possono dar luogo, dalla nostalgia per una «perdita irreparabile» a un sospiro per i «cari tempi andati». La sofferenza, «inevitabile» e «necessaria», non ha niente a che vedere con i «vantaggi» o gli «svantaggi» di una visione utilitaristica del vivere. Né potrebbe essere, per l'autore, una mera «addizione di sofferenze». Lo sguardo del terapeuta è rivolto al futuro, verso la dimensione più importante fra quelle che caratterizzano il «tempo vissuto», visto non solo, tout court, come una pura «proiezione dei cari vecchi tempi». Questo concetto del divenire bergsoniano della vita, esposto in Le temps vécu, è alla base della sua meditazione. La sofferenza è parte integrante di questo cammino nella «breccia» che si apre «verso l'avvenire», espressione di qualcosa che ci trascende. L'uomo è fatto per «avanzare penosamente nella vita».