Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Libros antiguos y modernos

Saverio Strati, Gioacchino Criaco

La teda

Rubbettino, 2020

14,25 € 15,00 €

Rubbettino

(Soveria Mannelli, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
2020
ISBN
9788849861747
Autor
Saverio Strati
Páginas
228
Serial
Opere di Saverio Strati
Editores
Rubbettino
Formato
228×150×20
Materia
Narrativa moderna e contemporanea, Tema narrativo: luoghi, comunità e identità locali, Calabria
Prologuista
Gioacchino Criaco
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Condiciones
Nuevo

Descripción

«Andavamo a Terrarossa, un posto che se ne stava in una galassia di mondi immaginari. Il paese delle tenebre dove la meraviglia dell'elettricità non era ancora giunta e la luce si faceva con la teda, una scheggia di pino resinosa rubata agli alberi delle cime più in alto dell'Aspromonte». Scrive così Gioacchino Criaco immergendosi nella storia e nei personaggi di Saverio Strati. E ancora: «I Cucchi li chiamavano o i Sambali, quelli di Terrarossa, perché cinici come i piccoli del cuculo e induriti come il cuoio: gente di malavita, in giro nella notte a razziare armenti e col coltello alla cinta pronto a sfregiare la faccia». Lo scenario è un luogo tra i più impervi e inaccessibili della montagna calabrese, dove la bellezza della natura fa da contrasto a un paese segnato dalla miseria e dalla disperazione - dall'abbandono di chi lo governa. Lì giungono quattro mastri muratori a costruire le case popolari, impresa a cui tutta la comunità collabora. Ma la farina del tesseramento non arriva mai, a causa degli intrighi mafiosi del podestà, del segretario politico, del medico. E la rabbia serpeggia. I muratori, venuti da fuori, incitano il paese alla rivolta, che divampa in un finale drammatico. "La teda" è il racconto di un mondo ancestrale, rischiarato da una luce arcaica mentre altrove ha già corso il progresso. È la descrizione di un Aspromonte archetipico.