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Libros antiguos y modernos

Ben Jelloun, Tahar

La via di uno soltanto. Visita fantasma dell'atelier di Giacometti

Scheiwiller, 2009

9,90 €

Il Salvalibro

(Foligno, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2009
ISBN
9788876446108
Lugar de impresión
Milano
Autor
Ben Jelloun, Tahar
Editores
Scheiwiller
Formato
20 cm
Materia
Scrittori Marocchini in Lingua Francese, Scultori Novecento Svizzero, Alberto Giacometti Scultore Svizzera Novecento Europa Avangua
Descripción
paperback
Conservación
Nuevo
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

Collana "L'Arte e le Arti" diretta da Vincenzo Trione - Brossura editoriale con bandelle, 142 pagine con figure in nero e a colori nel testo. Copia in perfette condizioni di nuovo -- "Nella medina di Fez c'è una strada così stretta che viene chiamata 'la via di uno soltanto'. E la via di ingresso al labirinto, lungo e buio. I muri delle case danno l'impressione di toccarsi, in alto. Si può passare da un tetto all'altro senza sforzo. Anche le finestre si guardano e si aprono sulle reciproche intimità. Se ci si può infilare una sola persona per volta, è ovviamente escluso che ci possano passare gli asini, soprattutto se carichi. Quella strada è ben radicata nella mia memoria come un ricordo vivo. [...] Osservando le statue di Giacometti, ho subito saputo che sono state fatte così, sottili e allungate, per percorrere quella via e persino per potersi incrociare senza problemi. Mi sembra addirittura di avercele incontrate, da bambino. Il cane di bronzo, così lungo, così scarno, radeva i muri, come si dice, con la sua orizzontalità rigida e interminabile, mentre un uomo filiforme camminava e la sua testa oltrepassava i tetti piani, illuminati da una luce forte. La via di uno soltanto era diventata, grazie a Giacometti, la strada per parecchi e gli animali potevano, pigramente, percorrerla come seguendo un filo tra due punti sconosciuti". Non esiste un genere per definire questo libro; se si dovesse inventarne uno, si potrebbe parlare di un breve "romanzo d'arte". Un viaggio affascinante alla scoperta di uno dei giganti dell'arte del Novecento raccontato sul filo della memoria autobiografica, e sostenuto dalla scrittura di Tahar Ben Jelloun.
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