Massa. L'origine della materia dall'atomo dei greci alla meccanica Quantistica

8vo, br. ed. pp.310. Quando abbiamo in mano un oggetto, per esempio questo libro, ne sperimentiamo in primo luogo la consistenza materiale, ovvero il fatto che possegga una ´massaª. In apparenza, niente di pi˘ stabile e rassicurante. Eppure, se potessimo scendere via via nelle profondit‡ della materia (le fibre di cellulosa che compongono la carta, le molecole della cellulosa, gli atomi di ogni molecola.), ci accorgeremmo di come quella stabilit‡ sia ingannevole. Le ´particelle elementariª che compongono ogni atomo, infatti, non solo fluttuano nello ´spazio vuotoª, ma appaiono come uno ´zooª in cui ogni specie manifesta propriet‡ - almeno a un primo sguardo - ´del tutto assurdeª. Nello spiegare questa visione controintuitiva e paradossale, Jim Baggott da un lato risale alle varie concezioni della ´massaª nella storia della ricerca filosofico-scientifica, dai pensatori greci alla meccanica newtoniana; dall'altro mette a fuoco le conseguenze profonde delle nuove conoscenze fisico-cosmologiche, dalla celebre scoperta di Einstein per cui ´la massa di un corpo Ë la misura del suo contenuto di energiaª alle implicazioni del Modello Standard della fisica delle particelle: disponendo queste ultime entro l'azione dei ´campi quantisticiª, il Modello Standard assimila infatti la massa pi˘ a un ´comportamentoª che a una ´propriet‡ª, e la rende elusiva e inafferrabile. In questa prospettiva spiazzante - che Baggott trasmette con la consueta combinazione di chiarezza espositiva e verve stilistica - la posta in gioco Ë molto pi˘ del concetto di massa: Ë la natura stessa della materia, di un universo le cui fondamenta risultano molto meno ´solide, certe e affidabiliª di quello che abbiamo a lungo pensato.