Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Libro

Werner Lutz, Lucia Salvato, Davide Rondoni, Karl Pestalozzi

Museo del silenzio-Stillemuseum

Interlinea, 2021

22,80 € 24,00 €

Interlinea Edizioni

(Novara, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
2021
ISBN
9788868572891
Autor
Werner Lutz
Páginas
312
Serial
Edizioni di poesia a tiratura limitata (80)
Editores
Interlinea
Formato
217×143×26
Curador
Lucia Salvato
Materia
Poesia di singoli poeti, Poesia moderna e contemporanea (dal 1900 ca. in poi)
Prologuista
Davide Rondoni, Karl Pestalozzi
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

"Museo del silenzio" riassume i numerosi inviti velatamente rivolti da Werner Lutz (1930-2016) al lettore disposto a lasciarsi segretamente coinvolgere dalla sua lirica in prosa, per farsi «sub e palombaro» (Taucher) di se stesso, alla ricerca dell'umano. Lutz è, però, il primo a dare credito all'apparire della vita quotidiana, colma di segreti a disposizione del suo sguardo «violentemente acuto e senza pretese» (Rondoni), di cui la sua poesia va spontaneamente ma febbrilmente in ricerca. Poeta e pittore, amante della vita così come essa è, sedotto dall'incanto della natura e per questo abile nel dipingerla a parole, Lutz si è lasciato stupire dal continuo avvenimento dell'esistenza, desideroso di immergersi, per sentirla, toccarla e ridarla al lettore senza inibizioni. L'antologia propone alcune delle più belle poesie del poeta svizzero-tedesco, per la prima volta tradotte in italiano; pur osando essere una nuova versione poetica, la traduzione resta fedele all'originale riproponendo l'assenza di interpunzione: un segreto invito a prestare attenzione alle singolari scelte lessicali e sintattiche, che impongono al lettore e al traduttore di non sorvolare sulle peculiari licenze poetiche.