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Libros antiguos y modernos

DURA, Gaetano (1805-1878)

Raccolta delle diverse vestiture delle Provincie del regno di Napoli

Litografia Cuciniello e Bianchi, [1828]

6500,00 €

Govi Libreria Antiquaria

(Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
[1828]
Lugar de impresión
Napoli
Autor
DURA, Gaetano (1805-1878)
Editores
Litografia Cuciniello e Bianchi
Materia
Ottocento e Novecento
Conservación
Bueno
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa dura
Condiciones
Usado

Descripción

246x170 mm. 100 lithograph plates in contemporary coloring, mostly unsigned, some signed by G. Dura and two by G.B. Gatti. Contemporary green half calf gilt (worn and rubbed). Some occasional light foxing and staining, but a good copy.
Extremely rare collection of 100 lithographs by the Naples illustrator Gaetano Dura published by the lithographic house of Lorenzo Bianchi and Domenico Cuciniello. The plates show popular costumes from all the main provinces of the Kingdom of Naples: Abruzzo, Molise, Calabria, Basilicata, Principato Citra (the area of Salerno), Principato Ultra (the area of Avellino), Terra di Lavoro, Naples, Bari, and Otranto.
Gaetano Dura was a pupil of the painter Giuseppe Cammarano, whose niece Matilde he later married. He became renowned for his interpretations of popular subjects, ranging from Neapolitan costume scenes to traditional peddler scenes. He began his career as a lithographer at the workshop of Domenico Cuciniello and Lorenzo Bianchi, founded in 1825. This was one of the first in Naples to use the new printing technique introduced by the Swiss R. Müller in 1816. Dura's name first appears in Viaggio pittorico nel Regno delle Due Sicilie, published in Naples in three volumes between 1829 and 1832 and dedicated to King Francis I.
Specialized in Neapolitan folklore illustration, Dura produced, among other things, the lithographic album Tarantella. Ballo Napolitano published by the Litografia Gatti in Naples in 1834. Around the mid-1830s, Dura partnered with G.B. Gatti to found a lithographic establishment that soon became one of the most important in Naples. As well as being a lithographer and illustrator, Dura was a composer of melodramas and comedies, sometimes acting in them himself, and the author of various poetic compositions in the Neapolitan dialect. Many of his poems were set to music and became popular songs. Dura died in Naples in 1878 (cf. L. Soravia, Dura, Gaetano, in: “Dizionario Biografico degli Italiani”, vol. 42, Rome, 1993, s.v.).
Apparently, the present series was issued without a title page. The only two copies we were able to trace -those at the Museo Nazionale San Martino in Naples and the National Library of Spain- also don't have one.
“Di analoga derivazione, tra le più diffuse e fortunate sillogi di costumi popolari napoletane, va annoverata la Raccolta delle diverse vestiture delle Provincie del regno di Napoli edita a Napoli intorno al 1828 dai litografi Cuciniello e Bianchi, oggi conservata presso il Museo di San Martino. Nelle tavole, quasi tutte firmate da Gaetano Dura, si nota un progressivo impoverimento dell'immagine e l'assenza di un rapporto con l'ambiente. Ed in tale ambito culturale, dove era molto forte la concorrenza, con reciproche influenze degli artisti che interpretavano gli stessi soggetti, si giunse ben presto, durante il secolo XIX, ad un isterilimento del genere, sempre più improntato ad una ripetitività iconografica. Naturalmente il mutare delle caratteristiche del prodotto rispecchia anche un evolversi della domanda, espressa da una committenza più estesa, appartenente in massima parte alla borghesia. I mutati rapporti sociali trovano, così, un puntuale riscontro nella graduale perdita di qualità di questo genere di rappresentazione, che va considerato, oltre che per l'odierna importanza documentaria dei modi e dei costumi di un'area geografica storicamente definita, anche come uno dei primi tentativi di ‘pubblicizzazione' di immagini non più semplicemente celebrative degli interessi del potere, ma espressione di una realtà popolare quotidiana, alla portata di più moderne istanze di massa. L'elemento di novità può essere visto non tanto nell'argomento in sé, già introdotto dalla pittura di genere affermatasi fin dal secolo XVII, ma essenzialmente nella volontà di proporre nuovi modi di diffusione e nella riproducibilità dei soggetti rappresentati” (K. Fiorentino, Le ‘vestiture del regno' nelle raccolte delle immagini a stampa, in: “Napoli-Firenze e ri
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