


Libros antiguos y modernos
CONTIN, Tommaso Antonio (1723-1796)
Riflessioni sopra la bolla In coena Domini… Sive fictione didici, et sine invidia communico
A spese dell''autore, 1769
250,00 €
Govi Libreria Antiquaria
(Modena, Italia)
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Detalles
Descripción
Importante trattato giuridico di Contin di critica al dispotismo e ai privilegi della Curia Romana. Opera che prende spunto dalla bolla papale medievale pubblicata da Papa Pio V il giorno del Giovedì Santo del 1568 e intitolata In coena Domini. A seguito della pubblicazione della bolla, che comminava le censure ecclesiastiche più severe a coloro che violavano l'ortodossia e la giurisdizione della Chiesa, gli Stati europei reagirono vivacemente tentando di evitare la ripresa di una teocrazia di stampo medievale. Contin si ispira apertamente al pensiero di Paolo Sarpi e di Giustino Febronio, ed è convinto che solo la diffusione della cultura, la discussione, istruzione e volontà dei governanti di agire secondo l'utile del Paese siano l'unico strumento per togliere le radici della pericolosa riforma papale della In coena Domini.
Celebre opera del chierico teatino e illuminista veneziano Tommaso Antonio Contin. Attento lettore degli illuministi italiani e francesi e uno dei massimi esponenti della corrente giurisdizionalista, costituiva, con Gasparo Gozzi, Gianfrancesco Scotton ed Alberto Fortis, un forte gruppo di potere in ambito intellettuale veneziano. Infatti, F. Venturi scrive: “queste riflessioni erano veramente il punto d'arrivo dei figli della luce veneziani degli anni sessanta” pur “entro i duri limiti d'una riaffermata, voluta ortodossia” ma “con un elemento d'avventura, d'ardimento e di indubbia intelligenza in mezzo all'erudizione e al sorridente moralismo della tradizione”. Per questa opera, e perché convinto antigesuita, fu messo all'Indice dal Papa, ma ebbe salvezza dal governo veneto che gli vietò di recarsi a Roma.
Catalogo unico, IT\ICCU\MODE\018707; Melzi, Opere Anonime, vol. II, p.440, vol. III, p. 413; F. Venturi, Settecento Riformatore, vol. II, p. 125.