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SALVEZZA E CADUTA NELL'ARTE MODERNA di Giulio C Argan 1968 Il Saggiatore Libro
20,00 €
Anticousato
(Bari, Italia)
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Detalles
Descripción
di Giulio Carlo Argan.
Il Saggiatore
Editore, saggi di arte e letteratura, 1968.
320 pagine. Copertina editoriale in brossura. Stato di conservazione: molto buono (pagine normalmente ingiallite, piccola ammaccatura al piatto anteriore)
Salvezza e caduta nell’arte moderna. Studi e note II è una raccolta di saggi in cui Giulio Carlo Argan, uno dei più importanti storici e critici d’arte italiani del Novecento, affronta il tema centrale della modernità artistica: il rapporto dialettico tra la tensione verso la salvezza (intesa come ricerca di senso, ordine, redenzione) e la realtà della caduta (disillusione, crisi, perdita di valori tradizionali).
Temi principali
Difesa della libertà dell’arte: Argan si schiera a favore della libertà creativa dell’arte moderna e contemporanea, spesso accusata di essere decadente o incomprensibile. Sostiene che il giudizio sull’arte moderna non può essere separato dal giudizio sulla cultura e sulla società moderna nel suo complesso. L’arte astratta, secondo Argan, non va giudicata per la sua distanza dalla natura, ma per il suo legame con la storia e l’evoluzione del pensiero umano.
Genealogia dell’arte moderna: Argan traccia una genealogia che parte dall’Inghilterra illuminista di Hogarth, passa per l’Impressionismo francese, il Neoimpressionismo e il Cubismo, fino alle Avanguardie storiche. In questo percorso, l’arte moderna si carica di una funzione sociale e morale: la Bauhaus di Gropius, ad esempio, rappresenta il tentativo di alleanza tra arte e industria per il miglioramento collettivo della società.
Il ruolo della critica: Per Argan, la critica non è solo giudizio estetico, ma teoria dei valori. L’arte moderna nasce dallo spirito di dubbio e di critica, non di certezza e contemplazione. La funzione della critica è proporre valori sociali e stimolare l’impulso creativo, non solo valutare a posteriori.
Utopia e disillusione: L’arte moderna, secondo Argan, oscilla tra la speranza utopica di una salvezza collettiva (come in Mondrian) e la consapevolezza della sua impossibilità storica. L’ideale razionalista, che cerca di sostituire la religione con la ragione e la forma geometrica, si scontra con la realtà storica e sociale, rivelando il carattere utopico di ogni progetto di salvezza.
Informale e rischio: L’Informale, per Argan, rappresenta una reazione critica alle degenerazioni dell’arte d’avanguardia e del design industriale. Recupera la memoria dei fini morali e critici dell’arte moderna, accettando il rischio e l’incertezza come elementi vitali del gesto creativo. L’arte, così, si fa esperienza mondana, rinuncia a ogni metafisica e teologia, e si apre alla possibilità dell’errore e della perdita.
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