Detalles
Lugar de impresión
Firenze (Vicenza).
Autor
Bertocci Silvio (Firenze, 1939).
Editores
Edizioni Fiorentine di Cultura (Arti Grafiche delle Venezia).
Materia
Artisti Lucchesi - Pittura del '900
Descripción
In-8°, legatura editoriale in brossura con sovracoperta illustrata, pp. 94(6); con XVIII tavole in nero fuori testo. Marginali tracce del tempo alla sovracoperta; ottimo all'interno. Sauro PASQUINI nasce a Porcari il 13 aprile 1918, figlio del calzolaio e scultore lucchese Armando, e di Nada Mugnai, fiorentina; ha una sorella gemella di nome Lea. Il padre è appassionato di teatro e attore dilettante, la madre invece suona il pianoforte. Frequenta le prime due classi elementari a Porcari, poi i genitori decidono di mandarlo a studiare a Firenze. Fin da piccolissimo si dedica al disegno e allo studio del violino. Terminate le scuole, fa ritorno presso la famiglia che nel frattempo si è stabilita a Lucca. All’età di quindici anni inizia a manifestare i primi sintomi della malattia nervosa che lo affliggerà fino alla morte. Inizia a frequentare lo studio del pittore Raffaello Martini, in seguito si iscrive all’Istituto di Belle Arti di Lucca, che frequenta però saltuariamente. In questo periodo esegue una serie di nature morte. Lasciata l’Accademia, decide di abbandonare anche il colore e di dipingere solamente in bianco e nero, a carboncino o a tempera. Nel 1938 anche il padre scopre la propria vocazione artistica e si da alla scultura, iniziando ad esporre insieme al figlio a Firenze, Milano, Viareggio, Lido di Camaiore, Lucca. Nel 1942 tiene una personale con il padre Armando e Bartolomeo Butori a Milano, alla Galleria Grande: al contrario del padre e del collega, sceglie di non vendere le sue opere. Nel 1943 pubblica sulla stampa locale un'intervista in cui definisce la sua poetica in rapporto al concetto di 'Arte subcosciente'. Con la fine della guerra smette di dipingere, ormai completamente minato dal suo male. Muore suicida il 5 maggio 1949, a Lucca. Nel 1952 gli viene dedicata una retrospettiva a Palazzo Strozzi. La sua arte di matrice espressionista, non riconducibile a ad una precisa scuola o corrente, è accostato dalla critica a quella di Lorenzo Viani e di Romolo Romani. Nel corso della sua breve esperienza artistica, ha pubblicato su quotidiani locali alcuni articoli di critica d’arte. Nel 1953 il padre Armando apre una galleria d'arte a lui dedicata, la Galleria 'Sauro Pasquini', inaugurata da una retrospettiva dell'opera del figlio.