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Libros antiguos y modernos

Simoncelli Paolo

Storia di una censura. "Vita di Galileo" e Concilio Vaticano II

Franco Angeli Storia - Milano, 1992

25,00 €

Libri et Alia Libreria

(Udine, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1992
Autor
Simoncelli Paolo
Editores
Franco Angeli Storia - Milano
Formato
22x14cm
Materia
Saggistica

Descripción

PRIMA EDIZIONE collana Studi e ricerche storiche diretta da Berengo Marino e Della Peruta Franco Nel maggio del 1944 mons. Pio Paschini portava a termine la sua Vita e opere di Galileo Galilei, commissionatagli tre anni prima da Agostino Gemelli - a quel tempo presidente della "Pontificia accademia delle scienze" - col pieno consenso di Pio XII. L'opera però non fu data alle stampe per la risoluta opposizione del Sant'Uffizio. Fu pubblicata solo nel 1964, due anni dopo la morte del coraggioso autore, ma con gravi censure e varianti che in più punti hanno alterato e stravolto il senso e capovolto il giudizio originale. (E' uno dei casi in cui è possibile individuare con precisione l'intervento censorio sul testo, stante ancora la disponibilità del manoscritto originale e già definitivamente approntato per la stampa). E' poi in questa manipolata "edizione ufficiale" che la Via di Galileo è stata espressamente citata nella costituzione conciliare Gaudium et spes (documento di chiusura del Concilio Vaticano II) come esempio di riconosciuta libertà e autonomia della ricerca scientifica e del possibile rapporto tra scienza e fede. Di tutta questa vicenda l'autore ci restituisce, attraverso una ricostruzione storico-critica condotta su documentazione inedita, l'ambiente ovattato della curia romana dove sono di scena, sottilmente e polemicamente contrapposti, alcuni protagonisti della storia del tempo: Pio Paschini, Agostino Gemelli, Alfredo Ottaviani, Giovambattista Montini, Giovanni XXIII e di nuovo Montini ormai pontefice. Oltre a riaprire questioni sottaciute, il "caso" Galileo ripropone un tema antico quanto ricorrente: quello della censura. Nell'età contemporanea sono diventati paradossalmente maggiori i pericoli di controllo del pensiero dell'autore e della sua libertà di espressione, da parte di enti non solo pubblici ma anche, ormai, privati, come le case editrici. Sembra diminuire invece il bagaglio di conoscenze in materia e la stessa possibilità che i casi di controllo sulla libera manifestazione di pensiero facciano scandalo, per la loro frammentazione microepisodica, diversità di matrice ideologica, assuefazione. Il pericolo è la disattenzione al controllo delle fonti della memoria storica e dei mezzi di trasmissione della conoscenza. Brossura. Pp. 153. Ottime condizioni.
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