Trattato di viticoltura e vinificazione, ovvero il presente e l'avvenire enologico dell'Italia meridionale, per il prof. Girolamo Caruso.

Palermo, Stamp. G. Lorsnaider, 1869, in-8, legatura coeva in mezza tela con titolo in oro sul dorso, piatti in carta marmorizzata, pp. 361, [1]. Con 14 tavole in litografia f.t. Girolamo Caruso nacque ad Alcamo nel 1842; compì i suoi studi a Palermo e si laureò a Napoli nel 1861; giovanissimo, aveva appena 22 anni, fu nominato professore di Agraria e direttore della Scuola agraria di Corleone (1864), dalla quale, nel 1867, passò all’Istituto tecnico di Messina quale insegnante di Economia rurale ed Estimo. Nel periodo in cui esercitò l’insegnamento in Sicilia pubblicò questo "Trattato di viticoltura e vinificazione" (1869), dedicato ai vini del Meridione, il migliore che la nostra letteratura possedesse. Successivamente si trasferì in Toscana dove fu il terzo direttore dell'Istituto Agrario Pisano (mantenne la carica per ben 46 anni dal 1871 al 1917). Prima edizione, rara, dello studio dedicato alla viticoltura siciliana, con la descrizione di tutti i sistemi di vinificazione delle varie aree regionali, le diverse produzioni, ecc. Vengono descritti vini come il Nero d'Avola ed anche i celebri vini dolci come il Marsala, l'Etna Madera o la Malvasia; ma non solo: sono descritte le vinificazioni attuate in tutte le principali fattorie della regione, con la descrizione delle varietà di uva coltivate. A testimonianza della modernità di Caruso sono menzionati anche gli allora recenti studi di Pasteur sulle cosiddette "malattie dei vini" (alterazioni causate da lieviti e microbi), studi editi la prima volta nel 1866. Lievi fioriture, ma esemplare più che buono.