Detalles
Páginas
pp. 93 [3 di catalogo editoriale].
Serial
«Biblioteca nova», n. 27,
Editores
Edoardo Perino, editore,
Materia
Narrativa Italiana del '900
Descripción
brossura originale in carta azzurra stampata in nero, al piatto superiore bella illustrazione di Ballarini con titoli, all’inferiore catalogo editoriale,
Descripción
LIBROPrima edizione.Esemplare molto buono (qualche menda alla brossura, pagine un poco brunite, minimi strappetti perimetrali). Alla prima carta firma di antica posseditrice «Angela Sandias Colomba», alla seconda stessa firma e timbretto «Sandias».Romanzo fulmineo che si esaurisce nello spazio di sole ventisei pagine, Una serenata ai morti prende le mosse «da un interno piuttosto lurido di osteria, sorta di vigna di Renzo (poiché c’è anche tanto di pergolato) scrutata con cuore zoliano» (Contini, Racconti della scapigliatura piemontese, p. 26, anche la citazione successiva). Il racconto dei «due gruppi concorrenti di buontemponi, uno dei quali durante un’ubriacatura catastrofica va a fare una sacrilega serenata al cimitero» è mosso da un intento quasi etnografico, di studio e analisi della società, come esplicitato dallo stesso Faldella nella dedicatoria indirizzata «Al Prof. Avv. Nino Pettinati» che precede il testo: «se io tento di escuotere con la mia penna ogni angolo di vita sociale fino al tanfo delle osterie, e proseguo la sinfonia di una sbornia fino all’orazione o al sacrilegio, gli è perché credo che a conoscere e a riferire che cosa sia e che voglia la società presente (scopo d’ogni arte non sfaccendata) bisogni proprio affondare il bistorì nei tumori sociali ed osservarne con paziente microscopia gli sgorghi e le squarciature» (p. 64). -- E tuttavia, i propositi di ricerca sociale non limitano Faldella nell’espressione di potenti momenti lirici, sempre accompagnati da una forte carica umoristica: «il maggior spiegamento della liricità del Faldella è nell’intenso, breve bozzetto di Una serenata ai morti, che è forse la cosa più compiuta della sua opera, non soltanto perché quivi il linguaggio è più carico di combinazione e di effetti, ma per l’assoluta mancanza di frammentarietà. [.] Lo sviluppo del dialogo burlesco accompagna la narrazione e si fonde coerentemente con l’esposizione umoristica dell’ubriacatura e della serenata nel cimitero» (Petrocchi, Giovanni Faldella, pp. 324-5) -- Di grande rilevanza risulta infine la prefazione di Carlo Rolfi che precede il testo (molto corposa, si estende per oltre sessanta pagine), definita da Contini «importantissima per la storia di tutto il movimento» (Contini, Racconti della scapigliatura piemontese, p. 9).«Racconti della scapigliatura piemontese», a c. di G. Contini, Bompiani (Il centonovelle), 1953; G. Petrocchi, «Giovanni Faldella», in «Belfagor», 2/3 (1947), pp. 323–31.