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Libros antiguos y modernos

Monti Vincenzo

Versi - Aristodemo. Tragedia - Versi - In morte di Ugo Bass- Ville seguta in Roma al dì XIV gennaro MDCCXCIII. Cantica [Poesie. Parte prima - Seconda - Terza]

a spese di Pietro Bisesti, 1801

140,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1801
Lugar de impresión
Verona
Autor
Monti Vincenzo
Editores
a spese di Pietro Bisesti
Materia
Letteratura italiana, Poesia, Neoclassicismo
Sobrecubierta
No
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición
No

Descripción

Miscellanea di 4 volumi montiani, tutti impressi a Verona nel 1801 (gli occhietti del primo, del secondo e del terzo volume dicono: 'Poesie dell'abate Vincenzo Monti. Parte prima - seconda - terza; il terzo volume non reca alcun occhietto), in un tomo in-16° (180x114mm) legato in m. pelle rossa con titolo e filetti in oro al dorso e piatti marmorizzati. Tagli a spruzzo. Ottimo stato. Comprende: 1) Versi. A spese di Pietro Bisesti, pp. 159. 2) Aristodemo. A spese di Pietro Bisesti, pp. 96. L'Aristodemo' fu il primo lavoro teatrale del Monti, rappresentato davanti al Duca Ferdinando di Parma, che premiò l'autore con medaglia d'oro. Goethe, presente ad una recita privata a Roma, giudicò molto favorevolmente il lavoro, al quale accenna nell'Italienische Reise'. La prima rappresentazione pubblica avvenne al Teatro Valle di Roma il 16 gennaio 1787, ancora alla presenza di Goethe. 3) Versi. Nella Stamperia Giuliari a spese di Pietro Bisesti, pp. 61, (3). 4) In morte di Ugo Bass-Ville seguita in Roma al dì XIV gennaro MDCCXCIII. Cantica. A spese di Pietro Bisesti, 1801, pp. 128. All'antiporta, una tavola incisa all'acquaforte firmata da G. dall' Acqua e raffigurante l'assassinio del Bassville La 'Bassvilliana' è forse l'opera montiana forse più conosciuta dopo la classica traduzione dell'Iliade'. Il poemetto, scritto in terzine e rimasto incompiuto, è una appassionata esaltazione di Nicolas Joseph Hugou de Bassville, segretario della legazione francese a Napoli, assassinato a Roma il 13 gennaio 1793 a causa delle sue idee filorivoluzionarie; l'evento storico diviene l'occasione per il dispiegarsi di una visione oltremondana di flagrante imitazione dantesca (da cui gli enfatici giudizi dei contemporanei sul Monti come 'Dante redivivo' o 'Dante ingentilito', ripetuti dallo stesso Manzoni, che salutò come erede del 'cuor di Dante'). 'Poema vero, storico, sentito', secondo il giudizio del Carducci, la Bassvilliana fu una delle opere che rimasero sempre care al Monti, tanto che, nei suoi ultimi e commossi versi per la moglie, Teresa Pikler, volle orgogliosamente definirsi 'il cantor di Bassville' ('ti fia vanto il dire: Io fui l'amore / del cantor di Bassville, / del cantor che di care itale note / vestì l'ira d'Achille'). Cfr. Bustico, 7-8. Cfr., per la 'Bassvilliana', Maria Maggi in Diz. Bompiani d. Opere, I, 399-400.
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