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Libri antichi e moderni

Leopardi, Giacomo

Versi del conte Giacomo Leopardi

dalla Stamperia delle Muse, Strada Stefano n. 76,, 1826

7200,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Año de publicación
1826
Lugar de impresión
Bologna,
Autor
Leopardi, Giacomo
Páginas
pp. 87 [1 di indice].
Editores
dalla Stamperia delle Muse, Strada Stefano n. 76,
Formato
in 8° (mm 176 x 107),
Edición
Edizione originale.
Materia
Poesia Italiana dell' 800
Descripción
legatura coeva in mezza pelle con angoli, titoli e ricchi fregi oro al dorso, piatti marmorizzati sui toni del bordeaux,
Primera edición

Descrizione

LIBRO Edizione originale. Bellissimo esemplare ancora in barbe. «Il libro di poesie più sconosciuto e forse ancora più misterioso di Leopardi» (P. Italia, «Premessa. Ragioni di un libro», in «L’Ellisse» VI-2014, p. 7). -- Seconda raccolta poetica di Leopardi, è qui che viene pubblicato per la prima volta in volume «L'infinito». L'edizione vide la luce ai primi del 1827, ma con data 1826; la pubblicazione si deve in gran parte all’iniziativa di Brighenti, editore-stampatore con cui Leopardi aveva già collaborato stampando le «Canzoni» del 1824 (e al quale era legato da uno rapporto molto stretto, come testimonia la fitta corrispondenza epistolare). I due avevano in mente un progetto (poi naufragato) per un’edizione delle opere complete di Leopardi; e Brighenti, forse per porre menda alla mancata edizione, propose al poeta di stampare «un opuscoletto leggiadro, breve, non pedantesco, non puristico, non grammatico, inedito». Il poeta accettò e videro dunque la luce i «Versi». -- La prima sezione di «Idilli» presenta alcuni testi già apparsi su «Il Nuovo Ricoglitore» (dic. 1825, pp. 903-4; gen. 1826, pp. 45-51): oltre al già citato «L’infinito», «La sera del giorno festivo», «La ricordanza», «Il sogno» (uscito anonimo anche sul num. 33, 13 agosto 1825, del «Caffé di Petronio»), «Lo spavento notturno» e «La vita solitaria». Seguono, del tutto inediti, due «Elegie» di argomento amoroso, i cinque «Sonetti» di impianto satirico contro «ser Pecora fiorentino beccaio», e l’«Epistola al Conte Carlo Pepoli» in versi sciolti. Chiudono il volume i volgarizzamenti della «Batracomiomachia» (qui chiamata «Guerra dei topi e delle rane») e della «Satira di Simonide», già editi rispettivamente sul «Caffé di Petronio» (nn. 19, 20, 21 del 1825) e sul «Nuovo Ricoglitore» (n. 11 del 1825). Bibl.: Mazzatinti e Menghini, Bibliografia leopardiana, n. 661 ; Catalogo del fondo leopardiano, n. 83 ; De Robertis, Canti ed. critica, pp. XLIV-LIII ; Italia, Giacomo Leopardi. Il libro dei Versi del 1826: ‘poesie originali’ (L’Ellisse 9.2, 2014)
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