Vita religiosa.

113 p. ; 18 x 12 cm. I giovani e la cultura, 3. «Vita religiosa» è la seconda opera che Aldo Capitini scrive durante il regime fascista. Nato a Perugia, nel 1899, da modesta famiglia, consegue la maturità classica da autodidatta. Vince una borsa di studio alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si laurea nel 1928 e discute l’anno seguente la tesi di perfezionamento in Lettere con Attilio Momigliano. Chiamato da Gentile come economo e assistente-educatore degli studenti nel 1930, si forma nel colto ambiente culturale pisano e nel crogiuolo del neoidealismo italiano, da cui si distaccherà maturando originali posizioni filosofiche e libero-religiose, anche grazie alle suggestioni del pensiero e dell’azione etico-politica di Gandhi. Allontanato dalla Normale nel 1933 per il suo rifiuto di iscriversi al Partito Nazionale Fascista, sarà con Guido Calogero tra i fondatori del movimento liberalsocialista. Nel 1937 esce, auspice Benedetto Croce, il suo primo importante lavoro, «Elementi di un’esperienza religiosa». Si distinguerà nell’attivismo antifascista per la sua persuasione nonviolenta e l’orizzonte etico-religioso in cui assume significato il suo impegno politico, civile, educativo. Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile di colore chiaro con titolo impresso in rosso al piatto e al dorso. Segni del tempo alla coperta, al dorso (mancanze e lacerazioni), allentamento della rilegatura e pagine imbrunite, firma di appartenenza nel frontespizio, per il resto libro integro. Codice libreria 10081.