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Periódicos

Billie Holiday,LA SIGNORA CANTA I BLUES,1979 Feltrinelli I^ed[storia musica,jazz

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Detalles

Descripción




Billie Holiday,
con la collaborazione di William Dufty,
LA SIGNORA CANTA I BLUES.
Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1979,
Prima edizione nell'“Universale Economica" luglio 1979,
brossura, 18x11 cm., pp.274,
titolo dell opera originale: Lady Sings the Blues,
Eleanora Fagan and William F. Dufty 1956, 1973,
traduzione dall inglese di Mario Cantoni,
alcune illustrazioni fotografiche in bianco
e nero su tavole fuori testo,
collana UNIVERSALE ECONOMICA,
peso: g.200

CONDIZIONI DEL LIBRO: buone,
imperfezioni alla copertina,
leggera brunitura ai margini delle pagine





dalle note di copertina:
Di Billie Holiday dicono i dizionari di musica che “il timbro
struggente impregnato di blues, e il mirabile impiego della
voce a guisa della sonorità strumentale hanno fatto
raggiungere alla sua vocalità il vertice più alto e più originale
nella storia del jazz.” Ma non dicono in che contesto la mitica
“Lady Day” ha costruito e affinato questa voce straordinaria,
tuttora in grado di commuoverci e farci fremere attraverso i
dischi. Ha pensato però lei a dirlo, in questo libro che è
certamente uno dei documenti più appassionanti della storia
del jazz, ma che è anche una delle più sconvolgenti
autobiografie che mai donna abbia scritto.
“La mamma e il babbo erano ancora due ragazzi quando si
sposarono. Lui aveva diciott'anni, lei sedici, io tre,” comincia
la sua narrazione. E eccoci piombati, attraverso la schiettezza
e la durezza di un “parlato” senza concessioni, nel mondo
degli slums neri di Baltimora, dentro una società
spietatamente razzista, in cui l’esperienza della galera, della
prostituzione, dei lavori più abbrutenti, della droga è pane
quotidiano. Da questo mondo, senza mai rinnegarlo, Billie
Holiday cerca di uscire attraverso la musica, ma il mondo
della musica non è un’isola, anche se attraverso la musica
Billie può esprimere il suo dolore, la sua passione e la sua
rabbia. I grandi del jazz e dello spettacolo americani
compaiono in questo libro delineati a tutto tondo, ma
mescolati sempre ai personaggi quotidiani dei reietti, dei
proletari neri, dei razzisti bianchi. Qualcuno ha potuto
paragonare queste memorie a quelle di Malcolm X, e
certamente i due libri hanno molti punti di contatto tra loro.
Ma qui è una donna che racconta, una donna che finirà stroncata
dalla “scimmia,” perdendo come tanti, come troppi, la sua
instancabile battaglia per una vita degna di essere vissuta.
Billie Holiday (1915-1959) è, con Bessie Smith, la maggiore cantante
di blues che il jazz abbia avuto. Lanciata da Benny Goodman, ha
cantato con i complessi più importanti degli anni trenta e quaranta,
da quello di Teddy Wilson a quello di Count Basie. Celebre il suo
sodalizio, anche sentimentale, con il grande sassofonista Lester
Young.

Indice
5 Capitolo primo
Ci fu una primavera
23 Capitolo secondo
Chi ha detto: ’’Acqua passata”?
39 Capitolo terzo
Dipingendo di rosso la città
51 Capitolo quarto
Ma il mio cuore non sa parlare
64 Capitolo quinto
Un po’ di svago
69 Capitolo sesto
Le cose vanno meglio
79 Capitolo settimo
Salve, cardiopalmo
88 Capitolo ottavo
Western
105 Capitolo nono
Che penserà la gente
117 Capitolo decimo
Qualcuno che vale
124 Capitolo undicesimo
La strada dello swing
132 Capitolo dodicesimo
Il genero della mamma
143 Capitolo tredicesimo
Non si sa mai
150 Capitolo quattordicesimo
E tiriamo avanti
154 Capitolo quindicesimo
È sempre la solita musica
159 Capitolo sedicesimo
Certe faccende si raccontano male
164 Capitolo diciassettesimo
Non so in che mondo sono
173 Capitolo diciottesimo
La Cenerentola della baracca numero sei
188 Capitolo diciannovesimo
Potrebbe andar peggio
197 Capitolo ventesimo
Un poco di buono
204 Capitolo ventunesimo
Dov’è il sole?
214 Capitolo ventiduesimo
Quell'uomo mi ci vuole
225 Capitolo ventitreesimo
Il sogno della mia vita
242 Capitolo ventiquattresimo
Beato il ragazzo
253 Discografia














































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