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Grabados

Reale Officio Topografico

Carta delle Provincie Meridionali d'Italia indicante le Tappe Militari e i Rilievi Postali

1861

1250,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1861
Lugar de impresión
Napoli
Formato
1080 X 1190
Grabadores
Reale Officio Topografico

Descripción

Carta delle provincie meridionali d'Italia indicante le tappe militari ed i rilievi postali costrutta nel R.le Officio topografico di Napoli sui migliori elementi geodetici e topografici Bella carta in quattro fogli tratti da incisione su pietra stampati in nero. L'orografia è rappresentata con fine tratteggio a luce obliqua. Gli abitati sono distinti in base alla loro importanza amministrativa. Sono indicati i capoluoghi di divisione, le tappe, piazze forti, corti di appello, tribunali di circondario, tribunali di commercio, stazioni di posta. Le strade sono classificate in postali, carrozzabili, in costruzione, vicinali, tratturi per le pecore, ferrovie. Sono indicati i confini di provincia e di circondario. Le altitudini sono calcolate in metri. Le longitudini sono calcolate dal meridiano di Parigi. Il foglio N°4 contiene la leggenda dei segni convenzionali, le denominazioni delle provincie secondo il numero d'ordine segnato sulla carta, la scala numerica e quelle grafiche. Fra i tanti primati del Regno delle Due Sicilie uno è da ricercare in un istituto che è stato il precursore della ricerca geografica e che è il Reale Officio Topografico di Napoli. Sua Maestà Ferdinando IV Re di Napoli e III Re di Sicilia, aveva intuito quale valore importante avesse la conoscenza cartografica dello Stato ai fini della difesa, della sicurezza interna e di un eventuale con­flitto con altri Paesi che ambivano alla conquista del Regno napoletano. Così, ben presto il consigliere di Sua Maestà, il Galiani, che era a Parigi poco dopo la metà del Settecento come segretario dell'ambasciata del Regno di Napoli, fu incaricato di provvedere alla pre­parazione di una moderna carta del Regno di Napoli su basi geodetiche, attraverso il rilevamento diretto del territorio da rappresentare. Fu fondato, quindi, nel 1781 il primo Reale Officio Topografico di Napoli, destinato a divenire una delle prime istituzioni cartografiche di Stato in Europa. Favorito dalla benevolenza del Re Ferdinando IV, sempre molto attento al progresso scientifico, l'abate Galiani, ebbe così, la meglio sulle varie e complesse opposizioni di quel tempo; promosse l'acquisto di strumenti moderni ed ottenne locali molto ampi (nella zona del Rosario di Palazzo) dove furono impiantati i laboratori cartografici e lui stesso fu nominato Commissario dell'impresa. Con l'istituzione dell'Officina Topografica giunsero a Napoli importanti disegnatori, cartografi e matematici da ogni parte del mondo che entrarono a far parte del laboratorio il quale divenne una scuola di alto livello nella prepara­zione di carte geografiche, fino alla caduta della dinastia borbonica. I tecnici del Reale Officio Topografico, e lo stesso Galiani finché visse, rilevarono il territorio del Regno di Napoli attraversandolo in lungo ed in largo. Cominciarono ad essere prodotti i primi lavori del laboratorio tra cui Pianta della Città di Napoli, Topografia dell'Agro Napoletano con le sue adiacenze (1793), l'Atlante Geografico del Regno di Napoli, la Carta della Sicilia, l'Atlante Marittimo del Regno di Napoli, la Carta di Cabotaggio della costa del Regno delle Due Sicilie bagnata dall'Adriatico, dal fiume Tronto al Capo di S.ta Maria di Leuca. Nel 1845 fu disposta la realizzazione di una carta generale del Regno in quattro fogli che fu pubblicata dopo il 1861 con il nuovo titolo Carta delle province "meridionali" d'Italia indicante le tappe militari ed i rilievi postali costruita nel Regio Officio Topografico di Napoli sui migliori elementi geodetici e topografici. Tante furono le opere che videro la luce nel Real Officio Topografico che suscitarono subito l'ammirazione di tutte le corti europee per la loro peculiarità e il loro pregio artistico e che ancora oggi dimostrano il ruolo fondamentale della cartografia borbonica nel contesto degli stati europei del tempo e quindi del mondo. L' attività del Reale Officio Topografico portò nuova linfa vitale anche nell'economia del Regno; f. Carta delle provincie meridionali d'Italia indicante le tappe militari ed i rilievi postali costrutta nel R.le Officio topografico di Napoli sui migliori elementi geodetici e topografici Bella carta in quattro fogli tratti da incisione su pietra stampati in nero. L'orografia è rappresentata con fine tratteggio a luce obliqua. Gli abitati sono distinti in base alla loro importanza amministrativa. Sono indicati i capoluoghi di divisione, le tappe, piazze forti, corti di appello, tribunali di circondario, tribunali di commercio, stazioni di posta. Le strade sono classificate in postali, carrozzabili, in costruzione, vicinali, tratturi per le pecore, ferrovie. Sono indicati i confini di provincia e di circondario. Le altitudini sono calcolate in metri. Le longitudini sono calcolate dal meridiano di Parigi. Il foglio N°4 contiene la leggenda dei segni convenzionali, le denominazioni delle provincie secondo il numero d'ordine segnato sulla carta, la scala numerica e quelle grafiche. Fra i tanti primati del Regno delle Due Sicilie uno è da ricercare in un istituto che è stato il precursore della ricerca geografica e che è il Reale Officio Topografico di Napoli. Sua Maestà Ferdinando IV Re di Napoli e III Re di Sicilia, aveva intuito quale valore importante avesse la conoscenza cartografica dello Stato ai fini della difesa, della sicurezza interna e di un eventuale con­flitto con altri Paesi che ambivano alla conquista del Regno napoletano. Così, ben presto il consigliere di Sua Maestà, il Galiani, che era a Parigi poco dopo la metà del Settecento come segretario dell'ambasciata del Regno di Napoli, fu incaricato di provvedere alla pre­parazione di una moderna carta del Regno di Napoli su basi geodetiche, attraverso il rilevamento diretto del territorio da rappresentare. Fu fondato, quindi, nel 1781 il primo Reale Officio Topografico di Napoli, destinato a divenire una delle prime istituzioni cartografiche di Stato in Europa. Favorito dalla benevolenza del Re Ferdinando IV, sempre molto attento al progresso scientifico, l'abate Galiani, ebbe così, la meglio sulle varie e complesse opposizioni di quel tempo; promosse l'acquisto di strumenti moderni ed ottenne locali molto ampi (nella zona del Rosario di Palazzo) dove furono impiantati i laboratori cartografici e lui stesso fu nominato Commissario dell'impresa. Con l'istituzione dell'Officina Topografica giunsero a Napoli importanti disegnatori, cartografi e matematici da ogni parte del mondo che entrarono a far parte del laboratorio il quale divenne una scuola di alto livello nella prepara­zione di carte geografiche, fino alla caduta della dinastia borbonica. I tecnici del Reale Officio Topografico, e lo stesso Galiani finché visse, rilevarono il territorio del Regno di Napoli attraversandolo in lungo ed in largo. Cominciarono ad essere prodotti i primi lavori del laboratorio tra cui ' Pianta della Città di Napoli, Topografia dell'Agro Napoletano con le sue adiacenze ' (1793), l'Atlante Geografico del Regno di Napoli, ' la ' Carta della Sicilia, l'Atlante Marittimo del Regno di Napoli, la Carta di Cabotaggio della costa del Regno delle Due Sicilie bagnata dall'Adriatico, dal fiume Tronto al Capo di S.ta Maria di Leuca. Nel 1845 fu disposta la realizzazione di una carta generale del Regno in quattro fogli che fu pubblicata dopo il 1861 con il nuovo titolo ' Carta delle province "meridionali" d'Italia indicante le tappe militari ed i rilievi postali costruita nel Regio Officio Topografico di Napoli sui migliori elementi geodetici ' e topografici. Tante furono le opere che videro la luce nel Real Officio Topografico che suscitarono subito l'ammirazione di tutte le corti europee per la loro peculiarità e il loro pregio artistico e che ancora oggi dimostrano il ruolo fondamentale della cartografia borbonica nel contesto degli stati europei del tempo e quindi del mondo. L' attività del Reale Officio Topografico portò nuova linfa vitale anche nell'economia del Re. Cfr.
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