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Grabados

Civelli Giuseppe

Gran Carta D' Italia - Pubblicata Da Giuseppe Civelli De Milano - Edizione Metagrafica per Fedinando Angemnillon

1870

1750,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1870
Lugar de impresión
Milano
Formato
1965 X 2480
Grabadores
Civelli Giuseppe

Descripción

Maestosa carta murale d’Italia (dimensioni mm 2480x1965) pubblicata subito dopo l’annessione di Roma al Regno, nel 1870. ' Stampata a Milano dalla tipografia di Giuseppe Civelli utilizzando i rami della sua precedente carta dedicata ad Adriano Balbi (1845); al posto del foglio di dedica, collocato sotto il titolo in alto a destra, troviamo la pianta di Roma, appena annessa e proclamata Capitale del Regno. “Composta di 28 fogli, ognuno di 370x510 mm, è carta in edizione metagrafica, di grandissimo formato come indicato dal titolo. Per un così gravoso lavoro si rese necessaria l'opera di più collaboratori nel realizzarne le varie parti, a partire dalla vignetta, racchiusa dal titolo stesso, che mostra una figura femminile turrita, di chiaro significato allegorico, affiancata da numerosi oggetti-simbolo (ancora, compasso, caduceo, globo, lira, cornucopia, tronco di colonna) di un Paese fiero della sua fama nel campo delle scienze, dell'arte, ecc. Per le incisioni sono riportate le firme di Binder, Castelli. Con dettagliata graduazione ai margini di 2' in 2', ha scala («proporzione col vero”) di 1:555.555, espressa anche graficamente, in miglia d'Italia, in chilometri, miglia di Germania e leghe di Francia. Una rosa dei venti a 16 punte, completata da altrettanti punti cardinali intermedi e con il nome del suo inventore al centro, occupa un ampio spazio del M. Tirreno a sud-ovest del Golfo di Salerno. I numerosi segni convenzionali della legenda rimandano innanzitutto al confine naturale dell'Italia seguito da quelli di Stato e delle divisioni interne, a 11 tipi di sedi umane (dalle città principali ai siti di rovine antiche), ad una rete viaria con strade classificate di 1", 2º, 3º ordine e pedonali o sentieri, alle strade ferrate con la precisazione se in esercizio (o in costruzione o in progetto), alle stazioni postali, ai «porti di sicuro approdo” (i principali collegamenti marittimi tra i porti maggiori sono riportati nella carta mediante linee puntinate). Al sommo e dentro il grande riquadro è raffigurata l'elevazione dei «Principali monti d'Italia situati alla loro longitudine e loro altitudine in metri sopra il livello del mare: 36 unità, comprendenti montagne e valichi numerati da ovest ad est lungo l'arco alpino e raffigurati con illuminazione obliqua da nord-ovest; se ne ricava facilmente un profilo altimetrico e la posizione relativa, rispetto anche ai laghi principali. In due tabelle, una per le Alpi e l'altra per gli Appennini e i Monti della Sicilia, sono riportati i nomi dei monti con la corrispettiva altitudine. In un riquadro a lato del cartiglio è una piccola cartografazione - un accorto ossequio al governo austriaco? - dell'itinerario per un viaggio da Vienna a Trieste (da Lubiana si indica l'alternativa per un percorso via Klagenfurt o via Graz fino a Bruck). La carta manca di scala, mentre riporta sia la strada ferrata che quella postale. La tecnica cartografica richiama quella dell'Ufficio Militare Austriaco. Per l'orografia si fa uso del tratteggio con lumeggiamento zenitale che lascia in bianco, oltre le pianure, anche le aree cacuminali e le fasce spartiacque (se ne osservi un bell'esempio con i monti che sulla costa dalmata meridionale do- minano Ragusa sgranandosi da NO a SE). Trattasi di una simbologia che pare attenersi alla rappresentazione ideata già sul finire del '700 da J.G. Lehmann con lo spessore dei tratti proporzionale all'intensità della pendenza in base ad una scala prestabilita; in realtà tale tecnica non trova qui esatta e completa applicazione. Per altro, causa un abbondante uso del tratteggio, in più casi i molti toponimi riportati risultano di disagevole lettura. Per l'altitudine dei principali rilievi, non indicata nella carta, il lettore potrà comunque riferirsi alle tabelle sopraddette. Alla linea costiera, sia dell'area peninsulare che delle isole, fanno seguito una fascia di linee mirate a fornire un'idea delle caratteristiche batimetriche . A majestic wall map of Italy (dimensions mm 2480x1965) published immediately after the annexation of Rome to the Kingdom in 1870. ' Printed in Milan by the printing house of Giuseppe Civelli, using the branches of his earlier paper dedicated to Adriano Balbi (1845); in place of the dedication sheet, placed below the title at top right, we find the plan of Rome, newly annexed and proclaimed Capital of the Kingdom. Rare variant edition of Giuseppe Civelli's monumental wall map of Italy, first published in 1845. Civelli's wall map of Italy contextualizes the nationalist fervor of the Italian Risorgimento, presenting a comprehensive topographical and political survey during a pivotal era in Italian history. The map, measuring over 8 feet tall and 6 feet wide, offers a remarkable depiction Italy's varied terrain and the then-contested borders, reflecting the aspirations for unity during the coming period from 1848 to 1871. Across the top, Civelli includes a detailed elevation chart for regions including Corsica, Sardinia, Dalmatia, Malta, North Africa, and the northern Italian states. The allegorical cartouche, embodying Italia, was the work of Roberto Focosi, with additional engraving by Guzzi. Example divided into 36 segments, applied on contemporary cloth, folded several times and contained in coeval green cloth slipcase. Some canvas tears, overall in excellent condition. Magnificent example of this important post-unit map. “Composta di 28 fogli, ognuno di 370x510 mm, è carta in edizione metagrafica, di grandissimo formato come indicato dal titolo. Per un così gravoso lavoro si rese necessaria l'opera di più collaboratori nel realizzarne le varie parti, a partire dalla vignetta, racchiusa dal titolo stesso, che mostra una figura femminile turrita, di chiaro significato allegorico, affiancata da numerosi oggetti-simbolo (ancora, compasso, caduceo, globo, lira, cornucopia, tronco di colonna) di un Paese fiero della sua fama nel campo delle scienze, dell'arte, ecc. Per le incisioni sono riportate le firme di Binder, Castelli. Con dettagliata graduazione ai margini di 2' in 2', ha scala («proporzione col vero”) di 1:555.555, espressa anche graficamente, in miglia d'Italia, in chilometri, miglia di Germania e leghe di Francia. Una rosa dei venti a 16 punte, completata da altrettanti punti cardinali intermedi e con il nome del suo inventore al centro, occupa un ampio spazio del M. Tirreno a sud-ovest del Golfo di Salerno. I numerosi segni convenzionali della legenda rimandano innanzitutto al confine naturale dell'Italia seguito da quelli di Stato e delle divisioni interne, a 11 tipi di sedi umane (dalle città principali ai siti di rovine antiche), ad una rete viaria con strade classificate di 1", 2º, 3º ordine e pedonali o sentieri, alle strade ferrate con la precisazione se in esercizio (o in costruzione o in progetto), alle stazioni postali, ai «porti di sicuro approdo” (i principali collegamenti marittimi tra i porti maggiori sono riportati nella carta mediante linee puntinate). Al sommo e dentro il grande riquadro è raffigurata l'elevazione dei «Principali monti d'Italia situati alla loro longitudine e loro altitudine in metri sopra il livello del mare: 36 unità, comprendenti montagne e valichi numerati da ovest ad est lungo l'arco alpino e raffigurati con illuminazione obliqua da nord-ovest; se ne ricava facilmente un profilo altimetrico e la posizione relativa, rispetto anche ai laghi principali. In due tabelle, una per le Alpi e l'altra per gli Appennini e i Monti della Sicilia, sono riportati i nomi dei monti con la corrispettiva altitudine. In un riquadro a lato del cartiglio è una piccola cartografazione - un accorto ossequio al governo austriaco? - dell'itinerario per un viaggio da Vienna a Trieste (da Lubiana si indica l'alternativa per un percorso via Klagenfurt o via Graz fino a Bruck). La carta manca di scala, mentre riporta sia la strada ferrata che quella postale. La tecnic. Cfr.
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