Detalles
Grabadores
Meitinghi Antonio
Descripción
Acquaforte, 1627, datata in lastra, nel margine inferiore che reca l’iscrizione 'Ser.mo. Ferdinando II Hetruriae Mag. Duci V e magno ingeniorum mecoenati, insignem D. Antonii de hoste teterrimo victoriam sua manu incisam et impressam Antonius Meitinghi dat donat dicat MDCXXVII'. Da un soggetto di Jacques Callot.Buona impressione, stampata da due lastre su due fogli di carta vergata coeva uniti al centro, irregolarmente rifilata ai margini, con perdita di testo nella parte inferiore, dove manca 'Superiorum permissu' e 'Iacomo Callot invent.; restauri al verso perfettamente eseguiti, nel complesso in buono stato di conservazione.Questa grande tavola è una copia ingrandita, in controparte, della prima versione della Tentazione di S. Antonio prodotta da Jacques Callot nel 1617. Verso la fine della sua vita, nel 1635, Callot realizza una seconda versione, che mantiene alcuni elementi caratteristici della prima, quali la prospettiva teatrale e la moltiplicazione dei personaggi. Lo spazio teatrale è incorniciata da un paesaggio roccioso su entrambi i lati e popolato da figure mostruose; un fiume attraversa il paesaggio; al centro, si osserva un figura femminile nuda trasportata su di un carro formato da ossa. In alto nel cielo, la figura gigantesca del Diavolo che espelle dalla bocca una moltitudine di diavoli. La figura di S. Antonio si distingue sulla sinistra, sotto un grande arco. Nel margine inferiore, la dedica dell’autore “Antonius Meithingus” a Ferdinando II de’Merdici , quinto Granduca di Toscana e figlio di Cosimo II. Non si conoscono notizie biografiche relative all’incisore Antonius Meithing o Antonio Meithingi o Mei Tinghi, come è scritto in Mariette e Lieure.Bénézit, Dictionnaire. ", vol. VI, pag. 44, riporta: "Meitingh Anton, incisore al bulino del sec. XVII. Ha inciso dei soggetti religiosi e dei paesaggi e in particolare: la Tentazione di Sant'Antonio e Paesaggio con bevitori. Inoltre, è ricordato nel catalogo dei beni di J.A. de Silvestre del 1810 per aver inciso tre acqueforti di Parigi, di soggetto storico: il catafalco per le esequie della regina di Spagna celebrate nel 1612 nella chiesa di S. Lorenzo a Firenze; l’esterno e l’interno della chiese in occasione della celebrazione.Opera rarissima. Etching,1627, dated on plate and lettered along the bottom, 'Ser.mo. Ferdinando II Hetruriae Mag. Duci V e magno ingeniorum mecoenati, insignem D. Antonii de hoste teterrimo victoriam sua manu incisam et impressam Antonius Meitinghi dat donat dicat MDCXXVII'. After an etching by J. Callot.The plate is a copy, in reverse and larger in size, of the first version of the Temptation of S. Antony created by Jacquet Callot in 1617. Toward the end of his life, Callot created another version of The Temptation of St. Antony. The 1635 composition shares several similar features with the 1617 version, especially the theatrical space framed by rocks on both sides and the devil on the top. A good copy printed from two plates on two sheets joined down the centre, trimmed, missing the last line with text 'Superiorum permissu' and 'Iacomo Callot invent.' Some exert repairs, generally in good condition.A very rare work.The plate is dedicated to Federico II de’ Medici (1610 -1670), fifth Grand Duke of Tuscany, succeeded his father Cosimo II as Grand Duke of Tuscany after Cosimo's death in 1621.No biographical information are known about the engraver; the name is also written MeiTinghi, sometimes misread as Mei Tinghi (two words). He is just known for this etching after Callot. Also recorded in the 1810 Silvestre sale (p.200) to have etched after Parigi three plates of the obsequies in San Lorenzo in Florence of the Queen of Spain (Margaret of Austria) in 1612. Cfr. LeBlanc II, 640, n. 1; Lieure 1927 188 (copy); Meaume 1860 138 (copy)