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Grabados

MITELLI Giuseppe Maria

Papa Leone respinge Attila dalle porte di Roma e indica i santi Pietro e Paolo in testa

1660

700,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1660
Formato
320 X 475
Grabadores
MITELLI Giuseppe Maria

Descripción

Acquaforte, circa 1660/80, da Alessandro Algardi. Sul margine inferiore - Attila Rex Hunno properat cum milite Romam / Postquam eius seuas passa Aquileia manus, // obvius is, loquerisq Leo Tibi Petrus adhaeret / Cum Paulo, et caeptu, vertere cogis ter, // Maxime Pastor ava, sic Libera Roma Tyranno est / Illorumq minis, eloquioq tuo. Bartsch cita due stati: il primo con la firma di Algardi e di Mitelli, il secondo ritoccato con in basso a destra "Arnoldo van Westerhout formis Romae" e l'iscrizione sul margine "Rex Hunno.", il nome di Mitelli e di Algardi soppresso. Esemplare di secondo stato con l’indirizzo dell’editore fiammingo Arnold van Westerhout (1651–1725) in basso a destra. La stampa deriva dal bassorilievo di Algardi che si trova nella basilica di S. Pietro. Giuseppe Maria Mitelli (Bologna 1634 – 1718) era figlio di Agostino, noto pittore e incisore; secondo quanto ricorda il fratello Giovanni nella Vita et opere di Agostino Mitelli, si formò presso alcuni artisti importanti, studiando, tra gli altri, con Simone Cantarini, Francesco Albani, il Guercino e Flaminio Torri. Della sua attività pittorica, tutt’altro che limitata stando alle testimonianze antiche, rimane però un corpus assai esiguo, composto di poche unità. Dedicò gli sforzi maggiori all'arte incisoria, avviato con ogni probabilità dal padre, lasciando circa 600 stampe eseguite in larghissima prevalenza all’acquaforte. Nel 1660 il Mitelli pubblicò le Arti per via, una serie di 40 acqueforti derivate dalle invenzioni di Annibale Carracci, tradotte a stampa nel 1646 in 80 tavole da Simone Guillain. Il Mitelli inaugurò con l’impresa, edita dal romano Giovanni Giacomo De Rossi, una fiorente produzione di immagini di tema popolare, che divennero una sorta di marchio di fabbrica dell’incisore bolognese. Bibliografia Bertarelli 1940 / Le Incisioni di Giuseppe Maria Mitelli, catalogo critico, n. 34 II; Bartsch / Le Peintre graveur (XIX.280.28). Pope Leo repulses Attila from the gates of Rome, pointing to Sts Peter and Paul who fly to the rescue with swords drawn. Etching after Alessandro Algardi, lettered Attila Rex Hunno properat cum milite Romam / Postquam eius seuas passa Aquileia manus, // obvius is, loquerisq Leo Tibi Petrus adhaeret / Cum Paulo, et caeptu, vertere cogis ter, // Maxime Pastor ava, sic Libera Roma Tyranno est / Illorumq minis, eloquioq tuo. Example of the second state with the imprint of Arnold van Westerhout (1651–1725). This print is after a bas-relief by Alessandro Algardi in St. Peter's in the Vatican. Giuseppe Maria Mitelli (Bologna 1634 - 1718) was the son of Agostino, a well-known painter and engraver; according to his brother Giovanni in his Vita et opere di Agostino Mitelli, he trained with a number of important artists, studying with Simone Cantarini, Francesco Albani, Guercino and Flaminio Torri, among others. Of his pictorial activity, far from limited according to ancient evidence, however, a very meager corpus remains, consisting of only a few units. He devoted his greatest efforts to the art of engraving, initiated in all probability by his father, leaving behind some 600 prints executed largely in etching. In 1660 Mitelli published the Arti per via, a series of 40 etchings derived from the inventions of Annibale Carracci, translated into print in 1646 into 80 plates by Simone Guillain. With the enterprise, edited by the Roman Giovanni Giacomo De Rossi, Mitelli inaugurated a flourishing production of images with popular themes, which became something of a trademark of the Bolognese engraver. Bibliografia Bertarelli 1940 / Le Incisioni di Giuseppe Maria Mitelli, catalogo critico, n. 34 II; Bartsch / Le Peintre graveur (XIX.280.28). Cfr.
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