PRIMA REDAZIONE DELLA CARTA DEL BOLOGNESE DI G. A. MAGINI NELLA SCONOSCIUTA RISTAMPA DI STEFANO MOZZI SCOLARI.Rarisima carta geografica del territorio di Bologna, firmata da Giovanni Antonio Magini, incisa probabilmente da Arnoldo di Arnoldi e stampata per la prima volta a Bologna nel 1595.Si tratta della prima versione - definita redazione da R. Almagià - della carta del terrorio bolognese del Magini, dedicata al Cardina Sforza e MAI PUBBLICATA nell'atlante maginiano, edito postumo dal figlio Fabio nel 1620, nella quale fu sostituita da una carta composta da due tavole. Il presente esemplare reca l'imprint: Stefano Scolari F. in Venetia. Si tratta di uno sconosciuto (finora) terzo stato, non descritto dalla letteratura, che invece contempla la tiratura veneziana di Francesco Valegio - stampata probilmente postuma verso il 1617-20.Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con pieni margini, in ottimo stato di conservazione. MERAVIGLIOSA COLORITURA COEVA.Per la descrizione dell'opera ci affidiamo a ciò che scrive Roberto Almagià nel suo saggio sull'opera maginiana del 1922 (pp. 53-55): "La prima redazione del bolognese, rarissima, che porta la data del 15 marzo 1595, è assolutamente la più antica tra le carte regionali eseguite dal Magini, come dle resto si rileva anche dalla dedica al Card. Sforza: 'Volendo io mandare in luce una compita discrittione dell'Italia, dove siano, oltre le provincie, i territorij particolari delle città, ho voluto far vedere questo di Bologna […]. Non abbiamo alcuna notizia diretta circa le fonti utilizzate dal Magini per questa carta, ma anche in questo caso ci soccorre il confronto con la pittura della Bononienis Ditio di Egnazio Danti nella Galleria Vaticana". A nota di quanto detto, Almagià afferma "Ne ho visto solo due o tre copie" (p. 53, nota 3).Come detto la carta ebbe una prima ristampa veneziana a cura di Francesco Valegio, il cui imprint viene aggiunto nel cartglio del rame originale. Per questo esemplare riportiamo la descrizione tratta da V. Valerio (a cura di) "L'Italia e le sue regioni nella bottega dell'incisore. Venezia e Roma nel '500" (2008), p. 64, tav. 23: "Si tratta di una rappresentazione cartografica a stampa del territorio bolognese, che proviene dalla bottega dell'editore Francesco Valegio, delienata dall'autorevole geografo Giovanni Antonio Magini. Almagià, nel suo Monumenta Italiae Cartographica, aveva solamente segnalato l'esistenza della carta, senza averla potuta esaminare; "della prima redazione (1595) della carta del Bolognese del Magini - così scrive Almagià - si possiede una ristampa probabilmente dallo stesso rame dovuta al Valegio di Venezia, di cui si legge il nome Fran.co Valegio form". L'unica altra copia che si conosce risulta essere presso la raccolta della British Library Map Collection. La ricchezza e la novità apportate dal Magini nella rappresentazione cartografica del Rinascimento sono pienamente riconoscibili in questa carta. In un recente studio, Torresani definisce la carta del territorio bolognese di Giovanni Antonio Magini, conclusa nel 1595 e concepita nell'ambito di un atlante regionale d'Italia (poi pubblicato postumo dal figlio Fabio, nel 1620), insieme alla corografia di Ferrara di Giovan Battista Aleotti, come fondamentale e da quel momento imprescindibile per le successive produzioni cartografiche di quel territorio. […] Tale rappresentazione corografica sarà ripresa per la carta "Piano del Territorio di Bologna" inserita nella nota "Italia di Gio. Ant. Magini data in luce Da Fabio suo figliolo…", monumentale opera in folio stampata per la prima volta a Bologna nel 1620 e nel 1630". Nessuna bibliografia menziona questa ulteriore tiratura di Stefano Mozzi Scolari, il cui imprint sostituisce quello di Valegio nel cartiglio - come dimostrano le abrasioni sotto al nome dello stesso.Scolari è incisore ed editore bresciano, attivo a Venezia dal 1644 al 1687. La sua bottega era una delle migliori calcografie venezian. PRIMA REDAZIONE DELLA CARTA DEL BOLOGNESE DI G. A. MAGINI NELLA SCONOSCIUTA RISTAMPA DI STEFANO MOZZI SCOLARI.Rarisima carta geografica del territorio di Bologna, firmata da Giovanni Antonio Magini, incisa probabilmente da Arnoldo di Arnoldi e stampata per la prima volta a Bologna nel 1595.Si tratta della prima versione - definita redazione da R. Almagià - della carta del terrorio bolognese del Magini, dedicata al Cardina Sforza e MAI PUBBLICATA nell'atlante maginiano, edito postumo dal figlio Fabio nel 1620, nella quale fu sostituita da una carta composta da due tavole. Il presente esemplare reca l'imprint: Stefano Scolari F. in Venetia. Si tratta di uno sconosciuto (finora) terzo stato, non descritto dalla letteratura, che invece contempla la tiratura veneziana di Francesco Valegio - stampata probilmente postuma verso il 1617-20.Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con pieni margini, in ottimo stato di conservazione. MERAVIGLIOSA COLORITURA COEVA.Per la descrizione dell'opera ci affidiamo a ciò che scrive Roberto Almagià nel suo saggio sull'opera maginiana del 1922 (pp. 53-55): "La prima redazione del bolognese, rarissima, che porta la data del 15 marzo 1595, è assolutamente la più antica tra le carte regionali eseguite dal Magini, come dle resto si rileva anche dalla dedica al Card. Sforza: 'Volendo io mandare in luce una compita discrittione dell'Italia, dove siano, oltre le provincie, i territorij particolari delle città, ho voluto far vedere questo di Bologna […]. Non abbiamo alcuna notizia diretta circa le fonti utilizzate dal Magini per questa carta, ma anche in questo caso ci soccorre il confronto con la pittura della Bononienis Ditio di Egnazio Danti nella Galleria Vaticana". A nota di quanto detto, Almagià afferma "Ne ho visto solo due o tre copie" (p. 53, nota 3).Come detto la carta ebbe una prima ristampa veneziana a cura di Francesco Valegio, il cui imprint viene aggiunto nel cartglio del rame originale. Per questo esemplare riportiamo la descrizione tratta da V. Valerio (a cura di) "L'Italia e le sue regioni nella bottega dell'incisore. Venezia e Roma nel '500" (2008), p. 64, tav. 23: "Si tratta di una rappresentazione cartografica a stampa del territorio bolognese, che proviene dalla bottega dell'editore Francesco Valegio, delienata dall'autorevole geografo Giovanni Antonio Magini. Almagià, nel suo Monumenta Italiae Cartographica, aveva solamente segnalato l'esistenza della carta, senza averla potuta esaminare; "della prima redazione (1595) della carta del Bolognese del Magini - così scrive Almagià - si possiede una ristampa probabilmente dallo stesso rame dovuta al Valegio di Venezia, di cui si legge il nome Fran.co Valegio form". L'unica altra copia che si conosce risulta essere presso la raccolta della British Library Map Collection. La ricchezza e la novità apportate dal Magini nella rappresentazione cartografica del Rinascimento sono pienamente riconoscibili in questa carta. In un recente studio, Torresani definisce la carta del territorio bolognese di Giovanni Antonio Magini, conclusa nel 1595 e concepita nell'ambito di un atlante regionale d'Italia (poi pubblicato postumo dal figlio Fabio, nel 1620), insieme alla corografia di Ferrara di Giovan Battista Aleotti, come fondamentale e da quel momento imprescindibile per le successive produzioni cartografiche di quel territorio. […] Tale rappresentazione corografica sarà ripresa per la carta "Piano del Territorio di Bologna" inserita nella nota "Italia di Gio. Ant. Magini data in luce Da Fabio suo figliolo…", monumentale opera in folio stampata per la prima volta a Bologna nel 1620 e nel 1630". Nessuna bibliografia menziona questa ulteriore tiratura di Stefano Mozzi Scolari, il cui imprint sostituisce quello di Valegio nel cartiglio - come dimostrano le abrasioni sotto al nome dello stesso.Scolari è incisore ed editore bresciano, attivo a Venezia dal 1644 al 1687. La sua bottega era una delle migliori calcografie venezian. Cfr. Almagià, L'Italia di Giovanni Antonio Magini (1922) pp. 53-55, tav. III; Almagià, Monumenta Italia Cartographica (1929); p. 75 (nota); Torresani, Geografie di un terrotiro. Studi e ricerche per un Dizionario storico dei cartografi in ER, 2006.