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Grabados

BOLDRINI Niccolò

Venere e Cupido

1566

2500,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1566
Formato
230 X 315
Grabadores
BOLDRINI Niccolò

Descripción

Xilografia, datata e firmata in lastra in basso a sinistra: Titianus Inv / Nicolaus Boldrinius Vincentinus inci / debat 1566. Primo stato di due. Bellissimo esemplare, stampato con tono su carta vergata coeva, completo della linea marginale, leggere tracce di colla al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione. Sebbene questa sia una delle tre opere di Niccolò Boldrini in cui si esplicita il ruolo di Tiziano come inventore, i due artisti non lavorarono mai insieme. Per questa incisione Boldrini usò, probabilmente un precedente disegno di Tiziano, databile al 1530 circa. Nessun disegno preliminare per la stampa è sopravvissuto e alcuni studiosi ritengono che Boldrini potesse aver utilizzato un foglio che rappresentasse le sole figure di Venere e Amore, aggiungendovi uno sfondo ispirato ad altre stampe o disegni di Tiziano. L’unica notizia biografica conosciuta di Nicolò Boldrini, intagliatore vicentino attivo a Venezia, è un contratto di matrimonio del 19 giugno 1547. Quattro stampe firmate forniscono alcuni elementi per stabilire la sua opera: una xilografia Paesaggio con San Giovanni Battista di Domenico Campagnola e le xilografie a chiaroscuro Cristo addolorato di Albrecht Dürer, Cavaliere saltante del Pordenone (B.XII.145.9) e questa di Venere e Cupido. La produzione di Boldrini sembra dividersi grosso modo in due periodi distinti. All'inizio della sua carriera, a partire dagli anni Trenta del Quattrocento, Boldrini produsse xilografie convenzionali. Tra quelle a lui attribuite c'è i Sei santi, datata intorno al 1535, per la quale Tiziano, scrive Vasari, disegnò direttamente sulla matrice. Se i Sei santi testimoniano effettivamente lo stretto rapporto di lavoro di Boldrini con Tiziano a metà degli anni Trenta, le sue xilografie nel decennio successivo suggeriscono una crescente indipendenza dal pittore, il cui interesse per la tecnica stava scemando. Negli anni Sessanta del Quattrocento, Boldrini si affermò come incisore a chiaroscuro. Oltre alle tre xilografie chiaroscurali firmate citate, almeno altre cinque possono essere attribuite a lui sulla base della tecnica di intaglio e di prove fisiche, come inchiostri e filigrane, tra cui Ercole e il leone di Nemea e Cacciatore a cavallo. Sebbene la Venere e Cupido di Boldrini attribuisca a Tiziano il disegno, è improbabile che il pittore sia coinvolto nella xilografia a chiaroscuro. Nel 1566, anno in cui fu realizzata, Tiziano era molto interessato a che le sue composizioni dipinte venissero tradotte come incisioni. La sua richiesta di privilegio editoriale del gennaio 1567 (concessa il 4 febbraio dello stesso anno) non menziona la xilografia e il suo interprete più vicino negli anni 1565-71 fu l'incisore a bulino Cornelis Cort. Sebbene Venere e Cupido non si riferisca a un dipinto esistente di Tiziano, lo stile figurativo di Venere che si protende ad abbracciare il Cupido alato può essere associato a opere del pittore degli anni '30 o precedenti. L'ambientazione boschiva, invece, deve derivare da una fonte diversa (probabilmente successiva) o può rappresentare un’invenzione di Boldrini. Questa xilografia esiste anche in versione chiaroscurale (due blocchi, Bartsch XII.126.29). Bibliografia Bartsch A. Le Peintre Graveur, XII.126.29; Bartsch A., Die Kupferstichsammlung der K. K. Hofbibliothek in Wien, Wien, 1854, XII.126.29; Baseggio G., Intorno tre celebri intagliatori in legno vicentini, Bassano, 1844, p. 33; Oberhuber K., Renaissance in Italien. 16 Jahrhundert Werke aus dem Besitz der Albertina. Die Kunst der Graphik 3, Wien, 1966, nn. 177-178; Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, p. 137, n. 78; Oberhuber K., Titian Woodcuts and Drawings: Some Problems, Tiziano e Venezia, Vicenza, 1980, pp. 526-528; Chiari Moretto Wiel M. A., Incisioni da Tiziano: catalogo del fondo grafico a stampa del Museo Correr, Venezia, 1982, pp. 39-40; Myth, Allegory and Faith. The Kirk Edward Long Collection of Mannerist Prints,. Woodcut, signed, dated and inscribed lower left: 'Titianus Inv / Nicolaus Boldrinius Vincentinus inci / debat 1566'. First state of two. A very good impression, printed on contemporary laid paper, trimmed to the borderline, in very good condition. ' Although this is one of the three works by Niccolo Boldrini in which the inscription names Titian as inventor, Titian and Boldrini never worked together. Boldrini used Titian's earlier drawing of c. 1530 for this print in 1566. No preliminary drawing for the print has survived, and some scholars thought that Boldrini used a sheet representing only the figures and added a background inspired by other prints or drawings by Titian. “The only known biographical record of Nicolò Boldrini, a blockcutter from Vicenza active in Venice, is a marriage contract of June 19, 1547. Four signed prints provide some grounds for establishing his oeuvre: a woodcut Landscape with Saint John the Baptist after Domenico Campagnola and the chiaroscuro woodcuts Christ as the Man of Sorrows after Albrecht Dürer, Leaping Horseman after Pordenone (B.XII.145.9), and Venus and Cupid (B.XII.126.29). Boldrini’s output appears to divide roughly into two distinct periods. In his early career, starting in the 1530s, Boldrini produced conventional woodcuts. Among those attributed to him is Six Saints, dated around 1535, for which Titian, Vasari writes, drew directly on the woodblock. If Six Saints indeed testifies to Boldrini’s close working relationship with Titian in the mid-1530s, his woodcuts through the following decade suggest an increasing independence from the painter whose interest in the technique was waning. In the 1560s, Boldrini emerged as a chiaroscurist. In addition to the three signed chiaroscuro woodcuts mentioned, at least five more can be attributed to him on the basis of cutting technique and physical evidence, such as inks and watermarks, including Hercules and the Nemean Lion and Hunter on Horseback. Although Boldrini’s Venus and Cupid credits Titian for the design, the painter’s involvement with the chiaroscuro woodcut is unlikely. By 1566, when it was made, Titian was deeply invested in having his painted compositions recorded as engravings. His application for a publishing privilege in January 1567 (granted on February 4 of that year) makes no mention of woodcuts, and his closest interpreter in the years 1565–71 was the engraver Cornelis Cort. While Venus and Cupid does not relate to an extant painting by Titian, the figural style of Venus reaching to embrace the winged Cupid can be associated with the painter’s work of the 1530s or earlier. The wooded setting, however, must have derived from a different (likely later) source, or may represent Boldrini’s own invention” (Takahatake N., The Chiaroscuro Woodcut in Renaissance Italy, p. 205). This woodcut also exists in a chiaroscuro version (two blocks, Bartsch XII.126.29). Bibliografia Bartsch A. Le Peintre Graveur, XII.126.29; Bartsch A., Die Kupferstichsammlung der K. K. Hofbibliothek in Wien, Wien, 1854, XII.126.29; Baseggio G., Intorno tre celebri intagliatori in legno vicentini, Bassano, 1844, p. 33; Oberhuber K., Renaissance in Italien. 16 Jahrhundert Werke aus dem Besitz der Albertina. Die Kunst der Graphik 3, Wien, 1966, nn. 177-178; Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, p. 137, n. 78; Oberhuber K., Titian Woodcuts and Drawings: Some Problems, Tiziano e Venezia, Vicenza, 1980, pp. 526-528; Chiari Moretto Wiel M. A., Incisioni da Tiziano: catalogo del fondo grafico a stampa del Museo Correr, Venezia, 1982, pp. 39-40; Myth, Allegory and Faith. The Kirk Edward Long Collection of Mannerist Prints, Cinisello Balsamo, 2015, p. 364, n. 40; Takahatake N., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0187.1; Takahatake N., The Chiaroscuro Woodcut in Renaissance Italy, Los Angeles, 2018, pp. 205-209, n. 85; Landau, Printmaking in Venice and the Veneto, in “The Genius of. Cfr.
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