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Recensione | G. Corrado, “La Sapiente”, Marcianum Press 2025

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La Sapiente di Gianluca Corrado è un romanzo molto bello e molto ben costruito. La trama poggia su un’architettura ben congegnata, che evidenzia, passo dopo passo, battuta dopo battuta, una qualità rara, quella di sapere come catturare l’attenzione di chi legge. Utile, anzi fondamentale, soprattutto nei romanzi dal lungo respiro e dalle molte pagine.

Si inizia a leggere e si vorrebbe subito arrivare in fondo per sapere come va a finire la storia che abbiamo appena cominciato.

D’altra parte, si conferma uno stile che l’autore ha già evidenziato nei racconti, in particolare, nella raccolta del 2023 Strabismo perfetto e altri racconti.

Il filo rosso della trama è tutto sommato semplice, l’ambientazione e il contesto anche: un collegio femminile svizzero molto rinomato, uno stuolo di studentesse altolocate, la fine del Novecento, una sola protagonista attorno a cui ruotano tutti gli eventi, a partire dal suo arrivo per frequentare l’ultimo anno di Liceo classico. Il suo nome è Elisa che si annuncia come un programma. Etimologicamente infatti forse deriva dall’ebraico e contiene in sé il nome di Dio.

Qual è la caratteristica che la distingue da tutte le altre ragazze? Solo che Elisa sa tutto. Sa tutto quello che le si può umanamente chiedere e per questo motivo “chiedere diventa più arduo che rispondere”.

Ci troviamo di fronte ad un ribaltamento straniante, ad una specie di rivoluzione copernicana culturale, passando dal “so di non sapere” socratico al “so tutto” di Elisa. Anzi “so” e basta.

È lei, come anticipato, il riferimento attorno a cui ruota tutto.

Le colleghe fanno a gara, ognuna a suo modo, non tanto a relazionarsi con lei, quanto a far sì che sia Elisa a relazionarsi con loro, a dare un senso alla loro vita.

Esemplari in questo senso Eva, l’aspirante pianista, che accetta una sorta di sottomissione in un patto masochistico, pur di sapere da Elisa se durante la sua prima esibizione, al cospetto della Sapiente, avesse commesso qualche errore di esecuzione. Oppure le tre compagne che in vario modo la blandiscono e la riveriscono servilmente per paura che la sapiente riveli e divulghi certe indicibili magagne dei loro genitori.

Molto interessante l’artificio letterario-retorico per cui tutte le studentesse hanno un nome che comincia con la E. Tutte si muovono sulla scena come fossero novelli personaggi in cerca d’autore ed Elisa fornisce loro un senso, quasi per emanazione di una luce primordiale che illumina degradandosi tutto intorno.

Elisa “sa” e, in quanto tale, è la Sapiente, una specie di motore immobile verso cui tutto tende senza soluzione di continuità.

Elisa è la misura di tutte le cose dell’aforisma protagoreo.

Tutti/e fanno a gara per trovare una domanda critica, una domanda di fronte alla quale Elisa abbia almeno un tentennamento, un’esitazione, un qualche dubbio. Ma la domanda non arriva mai, lei sa tutto e non sbaglia mai. Non è detto però che quella domanda non esista. Sappiamo solo che fin qui non è mai stata formulata. La conoscenza di Elisa appare assoluta quasi fosse una struttura perfetta in cui tutti i pezzi sono al loro posto, anche se al momento non si conoscono tutte le tessere. Ed è così fino alla fine della storia, quando forse si intravede una increspatura sulla superficie, un’incrinatura nella struttura. Ma è meglio non anticipare le battute finali di un romanzo, sicuramente da leggere, di un autore dalle potenzialità tutte da scoprire.

 

Glauco Renda
Caporedattore di Giunti Psicologia.io

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La Sapiente

In un prestigioso collegio femminile di fine Novecento arriva, per frequentare l’ultimo anno di liceo classico e sostenere l’esame di maturità, Elisa de Palmère, la Sapiente, un’allieva circondata dalla fama di sapere tutto ciò che è ed è stato. Tutto, di qualsiasi ambito, di ogni tempo e lingua. Hanno così inizio disperate sfide delle compagne a verificare la presunta onniscienza della ragazza, a smascherarla in un errore o in una lacuna, ad allacciarvi un rapporto umano, ad amarla. Non si rivela affatto semplice avere a che fare con una persona come lei, i suoi misteri, la sua perfezione, dove la stessa possibilità di sapere si allucina in un labirinto dell’eccesso. Nel segno del grottesco della mente e delle passioni, un “romanzo di de-formazione” sulla difficoltà, se non l’impossibilità, di reggere l’altezza di un essere abnorme, alle prese col quale chiedere risulta più arduo che rispondere.

Les livres de Gianluca Corrado

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    In credito di sole, Chieti, Edizioni La torre dei venti, 2022

     

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  • Strabismo perfetto e altri racconti

    Livres anciens et modernes

    Corrado Gianluca, br.

    Strabismo perfetto e altri racconti

     

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    Maremagnum.com (Italie)

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