Guglielmo Petroni - La morte del fiume
- Libreria: Libreria Libr'Aria (Italia)
- Soggetti: romanzi e narrativa italiana
- Dimensioni: copertina rigida illustrata
- Peso di spedizione: 750 g
- Edizione: club degli editori
- Condizioni: buone
Note Bibliografiche
Note:
La morte del fiume
Di Gugliemo Petroni
Editore: Mondadori
Lingua:Italiano | Numero di pagine: 148 | Formato: Altri
Isbn-10: A000047569 | Data di pubblicazione: 01/01/1976
Disponibile anche come: Copertina rigida
Breve racconto, nostalgico e malinconico scorcio della provincia e della campagna italiana, all’insegna del “come eravamo”. Si osserva come i cambiamenti che negli anni ‘70 (cambiamenti dell’ambiente, del paese e della città, della società, delle abitudini ecc) turbavano i protagonisti del racconto, sono in tutto e per tutto affini (o forse sono ancora gli stessi?) a quelli che si vivono oggi.
Se è vero che lo sviluppo della società e della socialità avviene sempre in quei luoghi dove scorre l’acqua (come spiega Melville, molto meglio di me, all’inizio di Moby Dick), allora vedere morire il fiume della propria infanzia è un evento doppiamente drammatico e doppiamente significativo dello sfacelo in cui versa la società odierna.
Il tema del passato, della nostalgia, del rapporto tra il proprio passato e il proprio presente sono più o meno riassunti così: “C’è chi ha tramutato la propria realtà passata in un mito e, se lo ricerca, si perde. Gli uomini temono il proprio avvenire, ma è del passato che debbono aver paura. Se non lo sanno ritrovare in tutta la sua realtà, non trovano se stessi, ed il loro avvenire è l’incognito.”
Come premio strega non è illuminante, ma pur sempre un’ottima lettura con ottimi spunti.
Si conclude con una sorta di rassicurante inno al “dio delle piccole cose”: “t’assicuro che ci son più legami tra le cose, sia pur quelle banali, domestiche e di tutti i giorni e quelle che riguardano il cielo e la terra, di quanti non ce ne siano tra il grano e il pane.”